Il brano unisce la storia attuale al mito della fondazione della città, da cui emergono tanto i contrasti quanto la bellezza di Taranto: Falanto, capo dei Parteni esiliati da Sparta, attraverso l’oracolo viene a conoscenza del proprio destino: troverà la sua terra, solo quando vedrà piovere a ciel sereno. A seguito di numerose difficoltà, Falanto giunge finalmente nel porto di Saturo, dove esausto si lascia andare sulle gambe della moglie Etra, abbandonandosi alla disperazione.
Commossa, Etra comincia a piangere e con le sue lacrime bagna il capo e il viso del marito, che si sveglia e, proprio grazie a quelle lacrime, capisce di essere arrivato a casa e aver compiuto il destino predetto dall’oracolo trovando, finalmente, la sua terra.
Scritto da Diodato e prodotto dallo stesso cantautore insieme a Tommaso Colliva, “La mia terra” è la canzone originale di “Palazzina LAF” - una produzione PALOMAR, BRAVO e BIM DISTRIBUZIONE con RAI CINEMA, distribuzione BIM - film d’esordio da regista di Michele Riondino in uscita il 30 novembre e presentato in occasione del Festival del Cinema di Roma, ed entra a far parte di “Così speciale”, il quarto album di inediti di Diodato.
“La mia terra” è legato al racconto del film, che attraverso lo sguardo appassionato e attento di Michele Riondino, racconta uno dei casi giudiziari che hanno fatto scuola nella giurisprudenza del lavoro: la “Palazzina LAF”, infatti, è stato uno dei più famigerati reparti lager del sistema industriale italiano.
Sonorità popolari, intense e solenni: attraverso una cifra stilistica unica e realistica, il video ufficiale vede Diodato e Michele Riondino spettatori di alcune scene emblematiche della pellicola e mostrano le immagini che più raccontano la storia e i luoghi di Taranto.
Quella tra il cantautore e il regista, inoltre, è più di un’amicizia: con Roy Paci, infatti, i tre sono direttori artistici dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. È proprio grazie a questo rapporto di fratellanza che hanno dato vita ad una collaborazione unica, che accende ancora una volta le luci sulle ombre, ma anche sulla bellezza della loro terra. Diodato e Riondino hanno voluto mostrare attraverso l’unione di musica e cinema il proprio amore verso la città, che seppur sofferente per le scelte fatte in passato, lotta per un futuro migliore.