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Crossroads 2020: ecco il programma


Il jazz fa…103: tanti sono gli anni trascorsi dalla prima registrazione discografica della musica che ha rinnovato il panorama sonoro del Novecento e tanti saranno i giorni della ventunesima edizione di Crossroads. Un festival itinerante extralarge nella durata (dal 28 febbraio al 9 giugno), nella geografia (diffuso in oltre venti comuni che coprono tutto il territorio dell’Emilia-Romagna), nei contenuti: saranno coinvolti oltre 500 artisti in più di 70 concerti capaci di cogliere le innumerevoli varietà estetiche del jazz, con orecchie ben aperte sugli influssi provenienti da altri generi.

Campione di questa apertura estetica è Pat Metheny, non per nulla idolo degli appassionati di jazz tanto quanto di quelli del rock: il suo concerto al Teatro Alighieri di Ravenna (9 maggio) è uno dei momenti più attesi del festival.

Crossroads 2020 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e di numerose altre istituzioni.

Artisti residenti: Paolo Fresu, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini, Petra Magoni, Peppe Servillo, Javier Girotto.

Cresce la squadra di grandi jazzisti italiani che legano il loro nome a quello di Crossroads in qualità di artisti residenti: Paolo Fresu, Enrico Rava, Fabrizio Bosso e quest’anno anche Mauro Ottolini, Petra Magoni, Peppe Servillo, Javier Girotto. Il festival ha letteralmente adottato i migliori rappresentanti del nostro jazz, invitandoli a esibirsi con numerosi e sempre diversi progetti musicali.

A Mauro Ottolini e Fabrizio Bosso sarà affidato anche il compito di inaugurare Crossroads 2020: il 28 febbraio al Teatro Fabrizio De André di Casalgrande, con “Storyville Story”, il loro omaggio agli albori del jazz di New Orleans. Bosso tornerà poi sul palco il 15 marzo come solista ospite del Quartetto Saxofollia (una serata per soli fiati all’Auditorium Corelli di Fusignano); il 10 aprile come fondamentale membro degli “Uomini in Frac”, il fortunato omaggio a Domenico Modugno che coinvolge un cast stellare: Peppe Servillo, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Furio Di Castri e Mattia Barbieri (Imola, Teatro Ebe Stignani); e ancora il 22 maggio come membro speciale del quartetto ‘Travel Notes’ guidato dal contrabbassista Rosario Bonaccorso (Correggio, Teatro Asioli).

Ottolini si riascolterà invece il 23 maggio a Correggio con l’Orchestra Ottovolante, in una serata dedicata a Fred Buscaglione e a un’epoca aurea della canzone swing italiana.

Paolo Fresu farà la sua prima apparizione il 13 marzo in duo con un suo storico partner, il chitarrista Bebo Ferra (Piangipane, Teatro Socjale). Tornerà poi il 17 marzo (Rimini, Teatro Galli) per un intrigante omaggio alla musica di David Bowie alla guida di una formazione dal cast sorprendente (con, tra gli altri, Petra Magoni, Gianluca Petrella e Christian Meyer). Un’altra occasione per ascoltare la più poetica tromba del nostro jazz sarà il 30 aprile (Russi, Teatro Comunale), in trio col bandoneonista Daniele di Bonaventura e il violoncellista Jaques Morelenbaum.

Abbinamenti memorabili anche per Enrico Rava: a Rimini (22 marzo) lo si ascolterà con un quintetto co-diretto assieme al colosso del sax tenore Joe Lovano, a Piangipane (17 aprile) in duo con la chitarra di Roberto Taufic, mentre a Castelfranco Emilia (28 aprile, Teatro Dadà) sarà l’ospite d’onore dei Lo Greco Bros.

Oltre che in compagnia di Fresu per l’omaggio a David Bowie, Petra Magoni si esibirà nel celeberrimo connubio artistico Musica Nuda, in duo con il contrabbassista Ferruccio Spinetti (5 giugno, Parma, Casa della Musica).

Peppe Servillo e Javier Girotto, oltre a far parte degli “Uomini in frac”, torneranno assieme nel trio che li unisce al pianista Natalio Mangalavite (11 aprile, Piangipane). Servillo è poi convocato per un ispirato duo con il pianoforte di Danilo Rea (6 giugno, Parma). Girotto invece sarà una delle vigorose presenze solistiche dell’originale Barionda, un quartetto di sax baritoni più batteria, ideato dall’impressionante sassofonista altoatesina Helga Plankensteiner (26 marzo, Fusignano).