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Maltempo. Clochard morto, 51mila a rischio freddo


E’ emergenza freddo per i 51mila i senzatetto in Italia, con sistemazioni precarie sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città, per i quali l’unica speranza sono i servizi sociali dei comuni, le cooperative e i volontari che si occupano delle fasce più disagiate e che in questo momento sono messi sotto pressione anche dalla pandemia di Coronavirus. E’ quanto emerge da una analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, in riferimento al clochard trovato morto a Napoli in Galleria Umberto, nel centro città, probabilmente a causa del freddo.

L’abbassamento delle temperature sta creando una situazione ad alto rischio per chi non ha una casa o un rifugio – spiega Uecoop – dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi una abitazione. Più di 8 senzatetto su 10 – spiega Uecoop su dati Istat - sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. Si tratta – sottolinea Uecoop – di una fascia di disagio sociale che comprende oltre 5 milioni di persone che in Italia vivono in miseria. Un panorama di difficoltà materiali e sociali nella rientrano anche 1,4 milioni di persone sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento. A fronte di situazioni di bisogno sempre più ampie – sottolinea Uecoop -  emerge la necessità di un maggiore coinvolgimento delle quasi diecimila cooperative sociali e di assistenza che operano sul territorio nazionale. In questo scenario risulta strategico potenziare un sistema di welfare che valorizzi – conclude Uecoop – la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l’occupazione.