Musicista cantautore italiano residente in Belgio, metà artista e metà ratto, Napodano è nato e cresciuto in un contesto fortemente musicale, muovendo già in tenera età i suoi primi passi sul pianoforte. Dopo anni di incessanti incursioni attraverso mondi e generi musicali, di viaggi ed esperienze, il suo cammino è stato illuminato dall'adozione di una coppia di ratti. Amandone profondamente l'indole e il comportamento, entra in simbiosi con i roditori trovando l'ispirazione per realizzare il singolo che porta il nome del suo EP, “Storia di un Ratto.
Dopo l'interessante successo radio e stampa del secondo singolo "Lucciole" dall'album Sarà la libertà (Street Label Records), Napodano rinfresca il suo sound avvicinandolo alla nuova scuola indie pop.
Noi di Cherry Press lo abbiamo intervistato per saperne di più del nuovo singolo “MALEDETTI ANNI 80”, disponibile in digital download, sulle piattaforme streaming e in radio.
Ciao Daniele e benvenuto sulle pagine di Cherry Press. Come inizia la tua carriera artistica?
Se la musica ed in particolare il pianoforte è stata presente nella mia vita fin dai primissimi anni, per poi evolversi attraverso i vari generi e le esperienze artistiche, il progetto Napodano è abbastanza recente. A dirla tutta ho messo la testa fuori dal sacco e ho cominciato a farmi conoscere dal pubblico italiano agli inizi del 2019 con un singolo che ha avuto fortuna entrando in rotazione nelle radio e in evidenza su molti canali, ma è da quest’anno e in particolare con l’uscita di “Maledetti anni ’80” che sto raccogliendo i primi frutti importanti dal mio lavoro.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Essendo passato davvero per quasi ogni genere musicale, ho cercato di attingere quanto possibile da tutto quello con cui venivo a contatto. Ovviamente la musica cantautoriale italiana, sia quella più recente che quella più vintage, mi hanno suggerito delle caratterizzazioni che oggi rendono la mia musica un misto di colori. Il gusto sperimentale di Dalla, la raffinatezza di De Gregori, l’irriverenza di Silvestri, l’audacia di Morgan e la delicatezza di Fabi sono però le caratteristiche dalle quali cerco sempre una ispirazione.
“Maledetti anni 80” è il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi comunicare con questo brano?
Più che un messaggio da comunicare penso di aver voluto raccontare una storia per trasmetterla a mio figlio con le stesse emozioni che io stesso da figlio ho provato nei confronti di mio padre, e gli anni 80 sono stati la cornice perfetta di tanta nostalgica felicità.
Come stai vivendo questo momento particolare legato all’emergenza sanitaria Covid-19?
Con tante aspettative. Spero che le persone si siano rese conto di quanto sono protagoniste su questo pianeta e che le loro azioni possono realmente fare la differenza. Sul piano musicale credo invece che la voglia di fare musica darà una spinta importante per ricominciare meglio di prima.
Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Una bella serie di canzoni che ho avuto modo di scrivere in questi mesi e che non vedo l’ora di farvi ascoltare!
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Quando sarà possibile, uscite, siate artefici della nuova musica, andate ad ascoltare chi non conoscete e fatevi prendere dalla curiosità di scoprire chi magari un giorno non potrà più mancare nelle vostre playlist!