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IPPOLITO: il “Piano Pop” italiano


Decisamente una bandiera italiana questo disco di grande Pop d’autore che arriva quasi da qualsiasi regione del tempo della nostra bella tradizione. Il cantautore campano Ippolito torna in scena con “Piano Pop”, un disco di grandi omaggi, da Totò a Tiziano Ferro realizzati e codificati soltanto con il suo pianoforte e, di rado, qualche colore a contorno di chitarra elettrica. Qualche Madley e tante nuove esecuzioni e reinterpretazioni di grandi successi italiani. E il corredo eccentrico del suo modo di essere, la delicatezza del piano composto nei suoi silenzi e nelle sue soluzioni ben dosate, fa di questo disco un bel viaggio destinato a durare per molto tempo.
In rete il nuovo video di un brano che omaggia la grande scrittura di Pino Daniele.

Benvenuto tra le nostre righe Ippolito. Lo sai che così su due piedi mi sarei atteso una massiccia mole di napoletanità in un disco di Ippolito?
L'ultimo brano dell'album “Piano pop”, si intitola “Malafemmena”, qualcosa di cultura musicale napoletana c'è.

Restando sul tema: il pianoforte al servizio del pop… perché non del “neomelodico” che è per Napoli e per tutta la Campania una dimensione decisamente più importante del “semplice” pop?
Direi che se c'è un genere musicale che odio è proprio il neomelodico. Non mi appartiene, specialmente per i contenuti che spesso inneggiano ad attività criminali e raccontano realtà di degrado lontane dalla mia cultura.

Che legami hai con la tua terra? Questo disco sembra voler recidere le origini…
I legami con la mia terra sono ottimi. Sono legato alla mia Salerno e soprattutto amo il Cilento, regione geografica fatta di antichi sapori e leggende bizantine. Amo però la musica leggera italiana in generale, il che non vuole essere motivo di distacco dalle mie origini. Un cantante dell’Italia meridionale non è detto che debba per forza cantare canzoni napoletane.

Che importanza ha oggi un disco per te? Il mondo liquido ha distrutto anche questa dimensione, non sei d’accordo?
Purtroppo il disco fisico si vende poco e me ne rammarico, siccome sono anche un collezionista di vinili e cd. La musica liquida dovrebbe soltanto essere un mezzo di promozione e indirizzare gli utenti verso i negozi di dischi, e invece è diventata il fine ultimo di ascolto sulle piattaforme. Che ci vuoi fare, c'est la vie!

Per finire: il prossimo disco di inediti sarà di solo piano?
Assolutamente no. L'esperienza solo piano è fine a se stessa, è stata una sperimentazione. L'anno prossimo uscirò con un album di inediti interamente scritti da me. Vedremo.