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Gregorio Mucci: eclettico e sovversivo, ci piace tanto…


Direi che in assoluto questo primo lavoro del toscano Gregorio Mucci non è poi tanto distante dall’essere per davvero eclettico e sovversivo, sempre edulcorando la letteratura e gli aspetti sociali che ci sono dietro queste parole importanti. Si intitola “Non è un problema” ed è un Ep di 5 inediti che proprio in questi giorni si arricchisce anche del video ufficiale della titola track. E se nel video il nostro fa mostra di un aspetto assai dylaniano, questo lavoro par voler ricalcare invece scene assai più italiane, dalla musica d’autore pop al funky anni ’70, da Silvestri ai The Giornalisti passando per un Rino Gaetano inaspettato soprattutto nelle dinamiche più accese della voce. Ma comunque, senza troppo spoilerare, sono 5 brani anche molto distanti tra loro dove impera questo trasgredire al perbenismo, sputando in faccia con ironia e intelligenza tematiche nude, crude e senza veli. A partire dalla copertina dire… 

Eclettico, digitalmente sovversivo almeno nelle trame delle tue liriche. Ti piace questa fotografia?
Eclettico e sovversivo sono due aggettivi che mi piacciono, quindi dico si.

Esordio oggi, in un 2020 davvero fuori ogni genere. A parte il momento sociale, come hai trovato il mondo discografico? Qualcosa che somigliasse a quel che avevi sentito raccontare?
Sai prima o poi da qualcosa bisogna partire. Se uno aspetta l'anno ''fortunato'' è come quello che aspetta il matrimonio, la villetta e il cane per fare un figlio. Diciamo che con questo covid tutto è rovesciato, inclusa la discografia. Quindi il metro di giudizio in questo momento rischia di non essere bene a fuoco. Ora come ora è un mondo in ginocchio. Spero vivamente che tante cose che prima parevano non funzionare, presto tonino con una nuova veste.

Dai The Giornalisti a qualche deriva futuristica di quel grande che era Alberto Camerini (da prendere con le pinze eh). Quanto conta l’eccentricità per il tuo suono? O quanto il suono per il tuo carattere?
Camerini era un tipo forte, provocatore. Mi piace. Non è certo tra le mie ispirazioni primarie, però sono contento che lo hai citato. I TheGiornalisti, invece, non fanno parte delle mie vedute. All'inizio mi piacevano anche, poi però si è capito che cercavano il tormentone estivo e nulla più. Infatti si sono sciolti.
L'essere eccentrico è una esigenza che esprimo soprattutto dal vivo, non mi ero mai soffermato a pensare che potesse sentirsi anche in studio ahah Direi comunque che il suono è una naturale protuberanza del carattere. Negli anni ho capito che ho tanta rabbia dentro, è il mio modo per esprimerla.

Figlio degli anni ’80 ma anche della fusion americana degli anni ’70. Sbaglio? E perché questo tornare indietro nel tempo?
Non credo tu stia sbagliando. Ci sono anche tanti piccoli elementi che vanno anche in altre direzioni, ma la suggestione 70 e 80 è corretta.
Sai, tornare a vedere cosa è stato fatto prima serve anche a capire come muoversi per il futuro. In questi decenni si è prodotta tanta musica, e tanta di grande qualità. Cosa significa oggi essere originali? La risposta a questa domanda richiederebbe un libro. Però è tutta una ruota che gira. Pensa, ad esempio, a Madness dei Muse. Pezzo incredibile. È un giro blues.

Emblematica questa copertina… ce la racconti?
Molto volentieri. Intanto ne approfitto per ringraziare Linda Ceccherini per la bellissima grafica.
La copertina nasce dall'idea di celebrare la vita che supera le barriere. Quale immagina più forte di un bel preservativo eruttante?
Grazie mille per questa intervista