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“ZERO”: Alberto Bazzoli & Gianni d'Amato… e le maschere

Dagli abiti retrò, al tempo che scorre dentro le immagini che attingono alla storia ma anche a grandi maschere del “super io” che si innesca ogni giorno nelle pieghe della nostra quotidianità. E le chiavi di lettura sono decisamente poco numerabili pensando alla grande versatilità di questo duo firmato da Alberto Bazzoli & Gianni d'Amato che già nel 45 giri “Superpop” ci avevano lasciato un segno interessante di gusto e di moda… con “Zero”, questo nuovo singolo che troviamo anche con un video ufficiale, confermano un po’ tutto quel potenziale descrittivo che inevitabilmente è figlio del tempo che fu ma è anche decisamente una scusa buona per raccontare il presente, il futuro e tutte le maschere che saranno.

“Zero”. Domanda filosofica direi: un punto di partenza o un punto di arrivo?
Direi uno sviluppo! Abbiamo confermato alcuni nostri tratti distintivi presenti in “Superpop”, il nostro Ep precedente, ma allo stesso tempo ci siamo addentrati in nuovi orizzonti. Questo anche perchè eravamo stimolati dal tema che volevamo affrontare.

E parafrasando ancora: dobbiamo ricordarci da dove veniamo o dobbiamo sperare di tornare alle origini?
Dobbiamo ricordarci da dove veniamo per costruire meglio il futuro. Ogni errore dell’umanità si sarebbe potuto evitare con una coscienza storica maggiore. Nel video del brano mettiamo appunto in correlazione il male che l’uomo ha creato sulla terra con la passione di Cristo. 

Ci sembra che comunque l’anima melodica che è alla base torni ciclica, riprende grandi classici e rinnova la voce che avevamo nel 45 giri. Cosa ne pensate?
Si assolutamente, il nostro genere rimane comunque il “Superpop”! Ci interessano le melodie, le armonie, lavorare su costrutti storicizzati ampliandoli e modernizzandoli. 

Irriverenza in qualche mistica visione, ma anche tanta rivoluzionaria polemica e se vogliamo anche quella ironia dal gusto retrò che non guasta. Volevate demolire un poco certi dogmi o invece ricostruirli a nuova vita?
Come ci siamo trovati a dover chiarire stupiti, a seguito della rimozione del video su youtube per contenuti inappropriati, il nostro intento NON era assolutamente blasfemo, semmai il contrario. Ovviamente abbiamo “raffigurato” il nostro Gesù in una chiave contemporanea: asiatico, fashion e genderfluid. Questo per farlo sentire ancora più vicino a noi: Gesù è il Dio fatto uomo e non puó che rappresentare i temi “caldi” dell’umanità. Il suo significato peró rimane il medesimo. Credo che l’operazione di Jesus Christ Superstar, nel ‘73, sia analoga alla nostra.
Ma poi quale icona e/o rockstar è così famosa da più di duemila anni?

Stiamo perdendo di vista la ragione secondo voi?
No il contrario, usiamo troppo la ragione come strumento di indagine della realtà. Siamo nell’epoca dello scientismo, tutto viene trattato con metodologia scientifica, anche materie che apparentemente non lo sono: letteratura, arte, musica, sfera emotiva, rapporti umani. Ma la ragione non è l’unica risposta, l’uomo deve accettare la sua incapacità di indagare e comprendere certe cose.

Perché tanto passato nel vostro suono?
Fondamentalmente usiamo i suoni che più ci piacciono e non nascondiamo la nostra passione per certe sonorità, ci sono più familiari a seguito del nostro storico, dei nostri ascolti. In “Zero” siamo andati più sui suoni sintetici, abbiamo usato l’autotune, c’è qualche campione, peró il tutto dialoga con un’orchestra classica di tanti elementi