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Peter White il nuovo singolo “Gibson Rotte”

Dopo il successo di “Rosé”, Peter White torna oggi con il suo nuovo singolo “Gibson Rotte” (Sony Music/Epic Records Italy).

Un’immagine evocativa e un mood malinconico ma deciso: “Gibson Rotte”, contrariamente a quanto può far pensare il titolo, ha l’intento simbolico di mettere insieme i pezzi e riavvicinare l’artista al suo pubblico grazie alla musica. Per questo Peter White nelle scorse settimane ha deciso di personalizzare alcune chitarre e filmarle abbandonate davanti ad alcuni dei locali di musica dal vivo di Roma più simbolici per il suo percorso umano e artistico. Un piccolo segnale di vicinanza e ripartenza per delle realtà al momento inattive, che però custodiscono dietro alle loro serrande desideri, ricordi e momenti di spensieratezza ancora vividi. 

«Spesso si chiede agli artisti come iniziano le loro canzoni, se dalla melodia o dal testo. Nel caso del mio ultimo singolo, le prime due parole a essere emerse dalla linea melodica sono state proprio quelle del titolo finale: “Gibson Rotte”. – racconta Peter White - Tra la malinconia del passato e una giornata storta del presente, il fil rouge del brano è ancora sospeso e scosso dal vento caldo di un’estate che non è apparentemente mai del tutto iniziata né finita. Se ti chiedessero di chiudere gli occhi e ripensare a qualche momento intenso della tua vita: un concerto, una “banale” pizza divisa, un bicchiere di troppo o uno sguardo che sfida il passato e si prende il presente, a chi penseresti? “Gibson Rotte” è stata la colonna sonora di questa mia riflessione.”»

“Gibson Rotte” parte in quarta e spiazza l’ascoltatore aprendo il brano con il ritornello. La chitarra, a tratti distorta, accompagna tutta la durata della traccia, caratterizzata da un sound pop ricco di influenze indie e rock. Tra scene quotidiane e metafore evocative, la scrittura intensa ed emozionante di Peter White emerge una volta in più: la ricerca degli attimi perfetti, che diano un senso anche ai momenti bui della vita, a volte si rivela futile e fa riflettere su quanto sia invece meglio vivere il presente, assaporare il qui ed ora anche nella sua semplicità.