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Helle: luce e ombra, un pop digitale tra passato e futuro


Conosciamo Helle, al secolo Lisa Brunetti, conosciamo un disco come “Disonore” uscito per Volume! e questo modo sognante e metropolitano di affrontare tematiche assai importanti. L’uomo e le sue pieghe, lo stato sociale, le maschere e le ipocrisie. Splendida “Carovane” nel suo video retrò, l’incontro come metafora della vita… e lungo tutto l’ascolto si rende delicato questo gusto inevitabilmente vintage con cui la voce disegna le melodie, maturo e forte di personalità questo modo di gestire soluzioni digitali ampiamente conosciute ma che qui trovano una dimensione di unicità. Un disco non particolarmente snello nella sua scrittura pop, un lavoro che richiede finalmente immersione e dedizione. Conosciamolo più da vicino.

Primo disco ufficiale e qui subito la curiosità: perché non comprende i primi due singoli con cui ti abbiamo conosciuto?
Originariamente avevo in mente un’idea molto diversa di “Disonore”, con un linguaggio più sperimentale e lontano dalle mie corde abitudinarie. Da EP è diventato un album: le canzoni sono aumentate, così come le cose da dire. Messa alle strette, ho deciso di non pubblicare una raccolta di brani troppo sperimentale e di tornare invece a navigare sulla poesia. Mi sentivo più a mio agio, più me stessa: inevitabilmente i due singoli precedenti sono stati esclusi.

Elettronica direi “vintage”… non so cosa ne pensi… nel caso posso chiederti perché?
Non c’è un perché, vado a sensazioni. Certi Synth del passato hanno un bel suono, una bella rotondità. Mi affascinano. 

Parliamo di radici: da più parti vengono citati gli Eurythmics… ha senso secondo te?
Bella domanda, non saprei proprio dirtelo. Così dicono. Le mie radici sono radicate in tante cose, in tanti generi diversi: ci credi, se ti dico d’avere cominciato ascoltando il country americano ed il folk? Ora faccio altro, ma a dire il vero quella è una porta che ho lasciato aperta: tutt’ora ogni tanto ci do una sbirciata…

Parliamo di un equilibrio difficile nell’essere umano. La società di oggi mette in mostra solo il bello. Dunque secondo te è un grave errore non considerare che siamo fatti anche di una parte “malata”?
Se non proprio parti oscure, qualche penombra grigia nell’anima ce l’abbiamo tutti. Non esiste essere umano vivo al mondo che non abbia mai peccato una sola volta. Negare questo nostro aspetto è negare chi siamo.

A quando il nuovo video?
Il nuovo video uscirà presto, molto presto! Non vedo l’ora di pubblicarlo, a dire il vero.