Un’alternativa molto diffusa alla conservazione in frigo – sottolinea Coldiretti – è la “trasformazione” degli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare – sottolinea la Coldiretti – un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un eccellente “torrone”, mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. Recuperare il cibo è una scelta che – continua la Coldiretti – fa bene all’economia e all’ambiente anche con una minore produzione di rifiuti.
Per conservare il cibo comunque rimasto dal giorno prima ed evitare di gettarlo nella spazzatura Coldiretti ha elaborato alcuni consigli, a partire dall’utilizzo corretto del frigorifero. Le pietanze non devono essere inserite quando sono ancora calde ma vanno adeguatamente coperte e non ammassate l’una sull’altra, per permettere al freddo di circolare. Quelle più facilmente deperibili – continua Coldiretti – devono inoltre essere collocate nella parte bassa del frigo. Quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere un’ottima soluzione, ma è sempre meglio dividerli in piccole porzioni così da consumare di volta in volte solo le quantità che servono.
Per scongelarle si può utilizzare il forno a microonde o il vapore di una pentola piena di acqua calda, ma la soluzione migliore, seppure più lenta, è quella di utilizzare il frigo, dove il passaggio di temperatura è più costante. Una volta scongelate, le pietanza vanno consumate entro 24 ore e non possono essere congelate nuovamente. Allo stesso modo – prosegue Coldiretti – il cibo avanzato non va riscaldato più di una volta. Quando vanno messi sui fornelli, minestre, sughi e salse del giorno prima vanno fatte bollire mentre per gli altri piatti si consiglia comunque di portare la temperatura sopra i 70 gradi. In questo modo saremo sicuri – conclude Coldiretti – di evitare il rischio di proliferazione di batteri. Al momento di scegliere il tipo di contenitore da utilizzare, una buona soluzione può essere il vetro, a partire dai barattoli con tappo a chiusura ermetica che consentono di conservare meglio le caratteristiche organolettiche del cibo. L’altra soluzione, più “tecnica”, è l’uso del sottovuoto che permette di allungare ulteriormente la “seconda vita” delle pietanze.