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"Mi piaceva da morire" il nuovo video degli Iohosemprevoglia


Istantanee, pezzi di puzzle, trucchi ottici, piccoli riflessi di realtà: MI PIACEVA DA MORIRE, il video che inaugura un percorso del tutto nuovo per gli IOHOSEMPREVOGLIA, parte da qui. Dalla nostalgia per una storia perduta, ma anche dalla consapevolezza di avere amato.

MI PIACEVA DA MORIRE è la prima di una serie di canzoni che reintroduce, sotto una luce nuova, diversa, più letteraria, gli IOHOSEMPREVOGLIA al pubblico. Canzoni che saranno pubblicate tutte nell’arco di un anno. Dopo un periodo di pausa, Vittorio, Silvio, Onny e Andrea si sono ritrovati a lavorare su una manciata di nuovi brani.

Nella loro sala prove tra le colline di Monopoli, tra qualche difficoltà pandemica, hanno spontaneamente sviluppato una dimensione più piccola e intima. Questo li ha naturalmente portati a utilizzare soltanto strumenti reali. La separazione coi dischi precedenti è marcata dall’assenza di batterie elettroniche, strumenti virtuali e campionamenti; non è stata una scelta, ma un’attitudine fisiologica nella quale si sono sentiti a loro agio e che hanno deciso di perseguire.

Con il produttore artistico FRANCESCO CAPOTI (ORBITA DISCHI), hanno lavorato a una serie consistente di arrangiamenti e preproduzioni per poi decidere di registrare le versioni definitive nel proprio stesso studio. Il missaggio di questa e delle altre canzoni è stato realizzato da NANNI SURACE al PURE ROCK STUDIO (Negramaro) e il mastering da PIETRO CARAMELLI (Måneskin).

“MI PIACEVA DA MORIRE” è composta da fotografie musicalmente emozionali, potenti quanto intime, piccole ma figlie di un grande archetipo come il ricordo legato alla tenerezza, a quello che di bello rimane anche dopo anni dalla fine di un rapporto. Perché c’è sempre una sensazione che ci folgora in un momento inaspettato, un profumo, un colore, una canzone, una parte che solo noi conosciamo del volto di qualcuno che abbiamo tanto amato e che ora non abita più il nostro cuore. La canzone celebra una malinconia utile, quella che ci fa rispondere “sì” alla domanda che prima o poi finiamo per farci tutti: “siamo stati felici?”.