Il cantautore ha curato interamente testi, musica, arrangiamento e produzione. Il sound che veste le canzoni è Pop/RnB, dove il pianoforte (che è anche lo strumento che suona Francesco) ha un ruolo centrale.
Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui. Buona lettura!
Ciao Francesco, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Prima di tutto parliamo un po’ di te. Come ti sei avvicinato alla musica?
Ciao e grazie mille per avermi invitato!!
Mi sono avvicinato alla musica grazie ai miei genitori, quando ero bambino mi hanno portato a lezione di pianoforte da una loro amica musicista. Poi a 10 anni ho visto Michael Jackson in tv, lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica.
Poi ho iniziato a studiare canto, a scrivere e fare arrangiamenti. Parallelamente studiavo altre discipline correlate come la recitazione e la danza, che nel tempo mi hanno permesso di vivere esperienze bellissime anche nel mondo del teatro.
Ciao e grazie mille per avermi invitato!!
Mi sono avvicinato alla musica grazie ai miei genitori, quando ero bambino mi hanno portato a lezione di pianoforte da una loro amica musicista. Poi a 10 anni ho visto Michael Jackson in tv, lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica.
Poi ho iniziato a studiare canto, a scrivere e fare arrangiamenti. Parallelamente studiavo altre discipline correlate come la recitazione e la danza, che nel tempo mi hanno permesso di vivere esperienze bellissime anche nel mondo del teatro.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Gli artisti che ascoltavo da piccolo hanno influenzato molto il mio modo di scrivere e comporre: oltre a Michael Jackson, in macchina per andare a scuola ascoltavo sempre i Queen, Michael Bublé e i Simply Red.
Il mio stile è vestito di un sound Pop/RnB, dove il pianoforte (che è appunto il mio strumento) ha un ruolo centrale. Del panorama italiano invece, sicuramente Daniele Silvestri e Brunori Sas sono dei punti di riferimento importanti.
Gli artisti che ascoltavo da piccolo hanno influenzato molto il mio modo di scrivere e comporre: oltre a Michael Jackson, in macchina per andare a scuola ascoltavo sempre i Queen, Michael Bublé e i Simply Red.
Il mio stile è vestito di un sound Pop/RnB, dove il pianoforte (che è appunto il mio strumento) ha un ruolo centrale. Del panorama italiano invece, sicuramente Daniele Silvestri e Brunori Sas sono dei punti di riferimento importanti.
Come nascono le tue canzoni?
Le idee per le mie canzoni nascono tutte in modo diverso. L’ispirazione può essere di qualsiasi tipo: una montagna, la scena di un film, un biscotto, un suono particolare, qualsiasi cosa. Poi mi metto al piano e scrivo. A volte la canzone viene fuori tutta in una volta; altre volte invece ci mette qualche settimana o qualche mese, e allora scrivo una frase ogni volta fino a quando non è pronta. D’altronde la composizione non si può forzare, bisogna lasciargli il tempo.
Successivamente inizio a fare l’arrangiamento/produzione nel mio home studio e poi finalizzo il tutto con il mio sound engineer Marco Versari e tutto il mio team.
Le idee per le mie canzoni nascono tutte in modo diverso. L’ispirazione può essere di qualsiasi tipo: una montagna, la scena di un film, un biscotto, un suono particolare, qualsiasi cosa. Poi mi metto al piano e scrivo. A volte la canzone viene fuori tutta in una volta; altre volte invece ci mette qualche settimana o qualche mese, e allora scrivo una frase ogni volta fino a quando non è pronta. D’altronde la composizione non si può forzare, bisogna lasciargli il tempo.
Successivamente inizio a fare l’arrangiamento/produzione nel mio home studio e poi finalizzo il tutto con il mio sound engineer Marco Versari e tutto il mio team.
Puoi raccontarci com’è nato il tuo nuovo album?
“Molto di più” è nato tra i banchi di scuola e si è evoluto piano piano, fino ad arrivare ad oggi. È stato il mio banco di crescita come cantautore e producer e non vedevo l’ora di pubblicarlo.
È un piccolo album, un EP, e per me rappresenta un viaggio mentale, la cui ispirazione è nata da una relazione passata per me molto importante.
Le parole e la musica di questi brani sono un “fermo immagine” di sensazioni che nella realtà sono molto di più, amplificate dai contesti della vita di ognuno di noi. Per questo l’ho intitolato così.
“Molto di più” è nato tra i banchi di scuola e si è evoluto piano piano, fino ad arrivare ad oggi. È stato il mio banco di crescita come cantautore e producer e non vedevo l’ora di pubblicarlo.
È un piccolo album, un EP, e per me rappresenta un viaggio mentale, la cui ispirazione è nata da una relazione passata per me molto importante.
Le parole e la musica di questi brani sono un “fermo immagine” di sensazioni che nella realtà sono molto di più, amplificate dai contesti della vita di ognuno di noi. Per questo l’ho intitolato così.
C’è un filo conduttore che lega le tracce del disco?
Il filo conduttore è la storia d’amore, che inizia e finisce.
“Molto di più” è la prima volta che dici “ti amo”, “Chill” è la ricerca di un relax con chi ami, in una relazione con alti e bassi. “Jim Carrey” è il giorno in cui la storia d’amore finisce e “Mentalmente instabile” è gli sfoghi postumi, un po’ ironici. Infine “presa male” è la consapevolezza di sentirsi soli in una stanza, senza quella persona.
Il filo conduttore è la storia d’amore, che inizia e finisce.
“Molto di più” è la prima volta che dici “ti amo”, “Chill” è la ricerca di un relax con chi ami, in una relazione con alti e bassi. “Jim Carrey” è il giorno in cui la storia d’amore finisce e “Mentalmente instabile” è gli sfoghi postumi, un po’ ironici. Infine “presa male” è la consapevolezza di sentirsi soli in una stanza, senza quella persona.
Grazie per la disponibilità. Lascio a te qualche riga per lanciare un messaggio ai lettori di Cherry Press!
Un caro saluto a tutti voi. Vi auguro di credere sempre nei vostri sogni e di abbracciare i momenti di buio, perché molto spesso è lì che, quando meno ce lo aspettiamo, può accadere una svolta.
Per il resto, questo è il mio primo EP, spero vi piacerà perché per il futuro ho in mente molto di più da farvi ascoltare :)
Un caro saluto a tutti voi. Vi auguro di credere sempre nei vostri sogni e di abbracciare i momenti di buio, perché molto spesso è lì che, quando meno ce lo aspettiamo, può accadere una svolta.
Per il resto, questo è il mio primo EP, spero vi piacerà perché per il futuro ho in mente molto di più da farvi ascoltare :)