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Carlo Addaris ci racconta il suo nuovo album “Mondi”


Musicista e autore, Carlo Addaris nasce artisticamente come attore teatrale. Il suo esordio sul palco avviene all'inizio degli Anni '90 proprio in teatro, per il quale nel corso degli anni, ha scritto e prodotto diverse musiche (Teatro La Maschera, Antas Teatro, Effimero Meraviglioso), la sua musica si nutre ancora.
Ed è la musica, nel corso degli anni, a prendere il sopravvento.
Agli inizi degli Anni Zero Carlo è frontman dei Colazione Freak, band che all'epoca suonava in lungo e in largo per la Sardegna, sino ad arrivare ai vari Tora Tora Festival, Rock Tv Tour, Voci per le Libertà.
Più di recente deus ex-machina dell'idea Lo-Car, progetto di musica elettro-indie-pop col quale ha pubblicato un demo auto-prodotto, e scritto e prodotto Diskotales, pubblicato dalla Needream Records.
Finalista nazionale di Elettro Wave Festival Italia (la parentisi elettronica di Arezzo Wave), apre i live di Ellen Allien e Meg, entrambi al Brancaleone di Roma, gira un videoclip (Kill My Days) a New York, suona in diversi club di Colonia, Kassel, Parigi e Francoforte.
Ne 2016 scrive e produce “Metamorfosi”, il suo primo album solista nel quale fonde in un personalissimo stile, elettronica e cantautorato. Il disco viene presentato al Karel Music Expò, a Cagliari, nel festival che vede in cartellone artisti del calibro di Steve Wynn, Blixa Bargeld e Stuart Braithwaite dei Mogwai.
Nel 2020 pubblica per Le Officine, l'Ep “Di abbracci, di pugni e di mani sul petto”, un viaggio a ritroso nel tempo tra sonorità anni '80, alternative rock e chitarre.
Carlo continua a scrutare sentimenti e stati d'animo, cercando nuove via di fuga e nuovi punti di vista, oggi più che mai diviso tra il suo spirito naif e un più maturo senso critico.
L'ultimo anno lo vede impegnato nella scrittura e produzione del nuovo album, che chiamerà “Mondi”,un disco interamente suonato da Carlo, nonché da lui registrato e mixato nel suo studio personale FreakHouseMusic all'interno di quel laboratorio di idee, che abbraccia musica e immagini, e che chiama Play this music loud.
 
Chi meglio di Carlo poteva raccontarci il suo nuovo album “Mondi”? Noi di Cherry Press lo abbiamo intervistato!
 
Ciao Carlo, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Prima di tutto parliamo un po’ di te. Come ti sei avvicinato alla musica?
Un po' come tutti credo. Ascoltando i dischi che acquistavano i miei fratelli maggiori.
 
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Musicalmente sono figlio di tutto ciò che va dagli anni 60 ad oggi, con un debito particolare, almeno se parliamo di estetica musicale, verso gli anni '80 e i '90.
Dalle sperimentazioni di Brian Eno all'elettropop dei Depeche Mode, passando per la New Wave, un certo rock europeo, i dEUS, i Radiohead, Flaming Lips, Bowie.
 
Come nascono le tue canzoni?
Possono nascere nel modo più disparato. Da un verso, da un ritmo o da una melodia. Avendo uno studio personale, ho sempre tutto a portata di mano per non far scappare le intuizioni più interessanti.
 
Puoi raccontarci com’è nato il tuo nuovo album?
Mondi è il mio terzo lavoro da solista. É nato dalla necessità di scrivere nuove canzoni e di mettermi alla prova con una produzione dalla a alla z, avendo non solo suonato tutti gli strumenti ma anche registrato e mixato tutte le tracce.
 
C’è un filo conduttore che lega le tracce del disco?
In realtà ce ne sarebbe più di uno. Ma sono convinto che il bello stia nel non raccontarli o spiegarli, ma lasciare che l'ascoltatore sia libero di tracciarne uno suo.
 
Grazie per la disponibilità. Lascio a te qualche riga per lanciare un messaggio ai lettori di Cherry Press!
Vi aspetto sui miei canali social o sul mio canale youtube! Grazie