Oggi parliamo di Angelo Gualtieri e del suo libro “Il Polemista” Pav Edizioni in cui l’autore ci mostra il suo punto di vista su alcune personalità del mondo della politica e non solo…
Con pacata ironia, lucidità e un tocco di sana ferocia, senza fare sconti a nessuno, Angelo Gualtieri traccia un affresco a tinte scure del Belpaese e racconta fatti e vicende degli ultimi quattro anni, mettendo in evidenza come i media hanno manipolato l’informazione tagliandola con l’accetta e commentata a senso unico. Diversi sono i riferimenti ai mostri del talk, ai conduttori televisivi, passando per giornalisti e opinionisti senza disdegnare i populisti e sovranisti di casa nostra. Una certa attenzione è rivolta anche nei confronti dei virologi che sono diventati le “star” del piccolo schermo.
Il libro di Angelo Gualtieri è molto intenso ed espone delle idee precise in merito al panorama attuale legato a politici e personaggi noti…siamo davvero curiosi di saperne di più
I boscaioli e l’antifascismo cosa lega questi due elementi e perché ne parli
Una spruzzata di antifascismo non si nega a nessuno, neppure a Gian Carlo Muzzarelli. II Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Modena, infatti, ha riesumato il fascismo per celebrare il rientro delle salme dei dodici boscaioli periti tragicamente in Corsica nel lontano 1927. A mio parere, poteva risparmiarselo, e nel libro ho spiegato il motivo.
Una spruzzata di antifascismo non si nega a nessuno, neppure a Gian Carlo Muzzarelli. II Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Modena, infatti, ha riesumato il fascismo per celebrare il rientro delle salme dei dodici boscaioli periti tragicamente in Corsica nel lontano 1927. A mio parere, poteva risparmiarselo, e nel libro ho spiegato il motivo.
Vittorio Feltri di cui parli nel terzo capitolo, “Marchette” che ruolo ha nel libro? Uno spunto di riflessione su…?
Vittorio Feltri è un ‘ottima penna ed è citato spesso nel mio lavoro quasi sempre in negativo .D’altronde, da uno che in un programma televisivo definisce Hitler, “ severo, ma giusto”, di buono cosa ci si può aspettare?
“Lo sfigatore” come nasce questo nome?
Dalle mie parti, con il termine “ sfigatore”, si intende uno che porta “ sfiga”, ossia iella. Questo appellativo è riferito a Matteo Richetti che, all’epoca in cui ho scritto quel racconto, era reduce da due performance politiche non particolarmente fortunate, anzi. Sarà un caso ma, dopo quel periodo ha cambiato partito e la sua popolarità è fortemente declinata.
Dalle mie parti, con il termine “ sfigatore”, si intende uno che porta “ sfiga”, ossia iella. Questo appellativo è riferito a Matteo Richetti che, all’epoca in cui ho scritto quel racconto, era reduce da due performance politiche non particolarmente fortunate, anzi. Sarà un caso ma, dopo quel periodo ha cambiato partito e la sua popolarità è fortemente declinata.
Articolo di Fabia Tonazzi