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Anyma: " Voglio trasmettere positività a chi, sentendo “Amore”, si rivedrà nelle mie parole"


ANYMA, classe 2002, si avvicina al mondo della musica fin dall’infanzia con lo studio della chitarra, imparando a suonarla già dagli 8 anni per poi iniziare a scrivere i suoi primi testi poco dopo. Profondamente influenzata nella sua crescita artistica dall’R&B, ha avuto come punto di riferimento principale Beyoncé, seguita da altre grandi voci femminili del genere del calibro di Amy Winehouse, Lauryn Hill ed Alicia Keys.
Crescendo, ed approcciandosi senza preconcetti ad altri generi, col tempo si è avvicinata sempre più al panorama musicale urban, così facendo ha seguito l'evoluzione nel genere in Italia e all'estero negli ultimi anni apprezzandone le contaminazioni pop ed aprendosi ad un pubblico più vasto.

Anyma si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Amore”.

Ciao, benvenuta sulle pagine di Cherry Press!  Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinata alla musica?
Ciao! Mi sono avvicinata alla musica a 8 anni quando ho iniziato a suonare la chitarra e cantare: avendo poi un batterista in famiglia andavo sempre ai concerti del suo gruppo che, durante le pause, mi faceva suonare qualche pezzo ed ho così acquisito molta dimestichezza col palco. 
A 12 anni ho iniziato, invece, a scrivere canzoni: mi sentivo diversa dagli altri miei coetanei che pensavano solo a divertirsi, il mio sogno più grande era già quello di trasmettere emozioni con quello che scrivevo. 

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Sicuramente negli anni ho ascoltato fino allo sfinimento cantanti come Beyoncé, Alicia Keys, Amy Winehouse e Lauryn Hill, ma la musica che faccio ora è molto ispirata al Pop/Trap-Pop americano: artiste come Rihanna, Doja Cat e Kehlani sono all’ordine del giorno nelle mie cuffie. 

Tre aggettivi per definire la tua musica.
Libera, autentica e leggera.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Voglio trasmettere positività a chi, sentendo “Amore”, si rivedrà nelle mie parole. 

Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere. 
Tutti mi chiedono quando ho iniziato a scrivere ma nessuno mi chiede il perché: mi sentivo diversa da tutti, come se la gente attorno a me fosse tutta superficiale, e ho capito che il modo migliore per sfogarmi era mettere su note e penna la mia vita.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Collegandomi alla mia risposta precedente, voglio solo invitare chi si sente “diverso” come me, a trovare la sua fiamma interiore, la sua arte, perché essere unici è un pregio, mai un difetto.