Prima di tutto bisognerebbe capire che cosa significa "pop". Si potrebbe aprire un gran dibattito. Nel mio ultimo album ho inserito brani scritti in periodi ed epoche diverse riarrangiando e cercando di dare una veste secondo il mio pensiero di adesso. Faccio molta fatica a catalogare le mie canzoni e/o a dare dei giudizi. Scrivo, ascolto, registro e se mi piace pubblico. Per il resto, lascio ad altri il compito di catalogare.
Si. In un certo senso è così. Dopo aver scritto "Il mio nome è Aurelio" ho sentito l'esigenza di pubblicare un album e di rimettermi in gioco con brani inediti. I live sono il sale della musica, ma a volte è importante anche fermare delle note e delle parole e farle diventare un disco.
Il mondo classico è sempre con me. Anche quest'anno nei miei live sarò accompagnato semplicemente da un pianoforte, da un violino e da un violoncello. Nel disco, tutte le parti orchestrali, sono state suonate da violini, viole, violoncelli....veri. In questo mondo assuefatto alla tecnologia, anche la più mediocre, io ho scelto gli "strumenti veri" e credo che si senta.
Questo disco significa un passaggio dovuto, uno sfogo personale… una
prova fine a se stessa?
Avevo l'esigenza di fermare 11 momenti della mia vita e farli
diventare un disco. Non mi sono fatto altre domande. Non è sicuramente una
prova fine a se stessa o altri progetti, anche discografici.
E dal vivo che storia racconti? Sta avendo una vita live questo disco?
Ogni disco nasce per essere riprodotto dal vivo. Stiamo presentando l'album in varie location e a partire da giugno, inizieremo con i concerti. È comunque sempre più difficile trovare luoghi adatti a concerti dedicati a nuove produzioni.
Ogni disco nasce per essere riprodotto dal vivo. Stiamo presentando l'album in varie location e a partire da giugno, inizieremo con i concerti. È comunque sempre più difficile trovare luoghi adatti a concerti dedicati a nuove produzioni.