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L’intervista a Tibe per l’uscita di “Pain au chocolat”


“Pain au chocolat” è un pezzo estremamente umano. 
Un’infinità di immagini più o meno complesse si susseguono fino al ritornello che celebra i gesti semplici.
 
Abbiamo intervistato per voi Tibe.
 
Ciao Tibe, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Ciao regaz! Mi sono avvicinato alla musica da piccolo tramite vari ascolti e varie persone. Sicuramente la mia famiglia, mio padre per la musica black e mia madre per il cantautorato. Nei ultimi anni delle scuole elementari mi è arrivato il rap e alle medie di è radicato fortemente dentro di me. Genere di cui poi mi sono innamorato sia della musica che della poetica.
 
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Pino Daniele, Led Zeppelin, marracash
 
Tre aggettivi per definire la tua musica.
Dettagliata, stilosa, speranzosa
 
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Che certe volte la poesia e i piaceri della vita si cercano nelle grandi ambizioni, quando in realtà dare la priorità alle piccole cose ti permettere di avere una visione più chiara delle priorità. Celebra le cose semplici della vita.
 
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Una domanda a cui avrei voluto rispondere è ancora nessuno mi ha fatto.
È quanto è importante per ma la produzione musicale e quali sono i miei obbiettivi in essa. Mi piacerebbe coltivare la mia passione per gli strumenti musicali. Tra cui sassofono basso e tastiera e per che no un giorno avere la possibilità parallelamente di portare avanti un progetto polystrumentista anche da portare live con un estetica alla fkj.
 
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Viva l’amore