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MariaN: l’amore, tossico e sognante dentro il nuovo singolo


Venature dance e poi quel retrogusto che inevitabilmente ci trasporta lontano nel tempo. Andiamo a Vigevano tra le righe di Roberta Mariani che in arte si firma MariaN. Andiamo tra le righe di “Giri di parole” il nuovissimo singolo che troviamo ovviamente dentro tutti gli store digitali e canali di streaming service. Una lunghissima chiacchierata che dimostra quanta sensibilità e impegno ci sia dentro una scrittura che deve molto ai cliché della grande distribuzione mediatica. Dunque non è alle sole introspezioni che si deve la profondità d’animo. Eccovi l’ennesima prova di quanto grande sia la tradizione del pop italiano, vivissima ancora oggi…

L’amore tossico. Sempre più spesso parliamo di amore tossico… che sia un figlio di questi tempi moderni?
L’amore viene spesso definito tossico al giorno d’oggi. Ci sono vari tipi di amori malati e credo che, in alcuni casi, l’amore tra genitori e figli possa essere nocivo più che costruttivo. Un figlio però non dovrebbe essere visto come un peso da sopportare e il fatto di vederlo andare via di casa abbastanza tardi accade, il più delle volte, per la mancanza di fondi da dedicare ad una vita indipendente. Non è una questione di volontà come spesso si dice: molti figli preferiscono provare a raggiungere i propri obiettivi con le poche risorse che hanno a disposizione piuttosto che utilizzarle per andare via di casa e per accontentarsi, di conseguenza, del primo impiego che capita loro. È una scelta sacrificata, lo so bene, ma viene presa per provare a costruire un futuro migliore. Non trovo giusto che solo i ragazzi provenienti da famiglie benestanti debbano sognare.
La dipendenza morbosa di alcuni genitori è un dato di fatto e anche questo tipo di amore credo sia tossico però, in questi casi, il compito di crearsi i propri spazi di vita spetta ai figli: assecondare troppo le attenzioni esagerate dei genitori non è positivo e non permette una crescita personale.
Quando penso all’amore tossico mi vengono subito in mente gli innumerevoli casi di femminicidi che quotidianamente invadono le nostre vite: l’amore non dovrebbe portare a compiere tali gesti. Quando si arriva a tanto, subentrano deformazioni comportamentali che vanno ben oltre al sano rapporto tra due persone. L’ossessione non è amore, il totale controllo neppure e  la violenza lo è ancora meno.
“Giri di Parole“ parla proprio dell‘ allontanamento definitivo di una coppia: quando la situazione diventa troppo stretta è meglio cambiare strada senza tornare sui propri passi. E‘ doloroso? Sicuramente! Però credo sia l’unico modo per andare avanti provando a costruire una vita più serena.

E nello specifico quanto c’è di te in questa canzone? Un racconto che in qualche modo ti appartiene?
Il brano mi rappresenta molto in effetti e quando ho letto il testo ho rivisto una parte di me: riscrivere il ritornello, insieme a Simona Ubbiali, mi ha fatto proprio pensare che fosse la mia storia. 
È dura rivangare il passato ma la mia mente mi ha subito portata lì. Quando ero un’adolescente stavo insieme ad un ragazzo al quale, emotivamente parlando, ero molto legata. È durata meno di un anno però ne sono uscita a pezzi. Alternava momenti in cui sembrava tenere molto a me, ad altri in cui si trasformava del tutto: non potevo uscire con le mie amiche perché dovevo vedere solo lui, aveva sempre da ridire sul mio abbigliamento creando non poco disagio in me, date le innumerevoli scenate... Nonostante stessi male, non riuscivo a staccarmi dalla sua parte migliore perché nessuno mi aveva mai fatta sentire così importante e perché credevo che solo quella versione di lui fosse reale. Col trascorrere dei mesi ho deciso, a malincuore, di allontanarlo nonostante provassi sentimenti ancora forti. La cosa peggiore è che mi ero convinta che sarebbe tornato da me e ci ho sperato per mesi interi dato che abbiamo continuato a sentirci: immaginavo che comprendesse e che la voglia di avermi vicino potesse essere più forte dell’ossessione. Avevo idealizzato una persona ed ero convinta di sapere a cosa pensasse: mi sbagliavo. Credevo che avesse bisogno di me e che tenesse a me, invece aveva solo bisogno di avere vicino qualcuno sul quale riversare i propri problemi. Mi dispiaceva perché sapevo che stava affrontando un lutto in famiglia però, ho compreso che affrontarlo maltrattando me non sarebbe stata una soluzione possibile. Mi sono sentita usata, ferita e anche molto stupida: avrei dovuto capire subito che non gli era mai importato del mio benessere. Col senno di poi, non credo neppure di essergli mai piaciuta davvero. Erano pochi mesi eppure avevano il peso di anni interi.
Averlo lasciato mi ha fatta passare per il mostro della situazione ma credo di essere stata quella che ha sofferto di più: allontanare qualcuno al quale tieni molto, a diciassette anni, non è una scelta facile… 
Non ho rancore nei suoi confronti però avrei voluto avere un significato più profondo all’interno della sua vita. Non aver avuto alcun valore mi ha fatta sentire svuotata per diverso tempo.
Fa male pensare a questi episodi perché sono una persona estremamente emotiva, sensibile e mi dispiace quando le persone non fanno caso ai miei sentimenti e si sentono in potere di calpestarli come se nulla fosse. Ti feriscono e poi pensano che tu sia esagerata nel provare tanto dolore… Per me significava davvero molto e per lui invece ero solo una delle tante.
Non è facile da digerire e soprattutto non è d’aiuto se si hanno già problemi di autostima. 
La vita però deve andare avanti e scrivere mi aiuta a riflettere sulle situazioni che mi accadono. Mi aiuta a sfogarmi e a rendere le mie esperienze condivisibili. Spero che il mio brano possa aiutare a riflettere le persone che hanno vissuto una situazione simile o che soffrono a causa di un amore finito male.

Il pop diviene “dance” in alcune sfumature. Il passato ritorna in qualche modo o sbaglio?
Musicalmente parlando il passato ritorna sempre in qualche modo. Anche inconsapevolmente ma accade: è da lì che si trae ispirazione. Il brano fa parte del pop italiano e contiene sfumature che lo rendono ritmato, incalzante, energico! 

Il video di “Giri di parole”?
Abbiamo accennato alla possibilità di girare un video. Vedremo cosa accadrà! In molti ci state chiedendo quando uscirà e questo ci porta a pensare che sarebbe apprezzato e potrebbe aiutare il testo, già molto esplicito, a divenire ancora più comprensibile. Non nascondo che sarei entusiasta di fare questo tipo di esperienza! Mi piacerebbe interpretare la protagonista della canzone: il mio volto dovrebbe veicolare il messaggio che abbiamo voluto passare. Far coincidere viso e voce renderebbe ancora più reale, veritiero, il progetto.