La giungla di oggi, questo sistema che ci
ingabbia ma anche che ci regala apparenti verità. Il rap si fa classico per
alcuni aspetti, poi prende derive di aperture assai apolide, dal potere
visionario che tanto ci piace. Dal disco “Lividi e ferite” peschiamo questa
“Giungla” come singolo dentro cui rintracciare tanto della nostra vita quotidiana.
Un po’ come dentro tutto questo disco che nella faccia, sempre presentarsi
apocalittico…
Un moniker assai intenso. La vita ci dà lividi e
ferite da curare? O forse è questa società che ci regala cose inutili come la
maggior parte dei problemi e degli scontri che viviamo?
Penso la vita ci ponga a prescindere di fronte a situazioni e a problemi che dobbiamo sapere gestire e anche quando non abbiamo idea di come fare l'esperienza può certamente esserci d’aiuto, sia la nostra che quella di chi ci sta vicino.
Attualmente la nostra società credo abbia influito negativamente sulla nostra vita, portandoci sempre di più a provare una profonda solitudine e un senso di incomprensione, con una conseguente difficoltà crescente nell'aprirsi all'interazione sociale. Credo che la superficialità e l'insensibilità a certe dinamiche ci divida, ma d'altronde ogni periodo storico ha i suoi pregi e i suoi difetti e spero nel fatto che si possa invertire questo trend.
A volte bisogna cadere per imparare a rialzarsi
giusto?
C'è una frase che mi piace molto a riguardo e che dice: "L'ottimista afferma che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero”. Non lo so, penso che ci siano due parti di me che coesistono, ognuna facente parte di una di queste due visioni e che mi permette di crescere.
Quello che posso dire è che combatto per essere me stesso fino in fondo, con il cinismo di un pessimista ma con la speranza di un ottimista.
Questa copertina come anche il suono mi comunica
tanta solitudine se posso dirlo… sbaglio forse?
La copertina racchiude molti significati e sicuramente la solitudine è uno di questi, eppure con il mio singolo si cerca di trovare lo spirito per combatterla, nei panni di un cacciatore, non di un semplice uomo che si lascia cadere, ma di qualcuno che ha deciso di sopravvivere e di aggrapparsi alla vita con le unghie e con i denti, non importa quali disavventure dovrà attraversare, sono convinto che ognuno di noi ce la possa fare.
Il singolo “Giungla” oggi è nelle rotazioni
radiofoniche. Perché proprio questa scelta?
"Giungla" è il brano giusto a riassumere l'obbiettivo del mio cammino nel corso dell'intero EP, ci vuole coraggio, ci vuole una grande forza interiore per potercela fare, per poter uscire da questa giungla. Non importa se il mondo là fuori è caotico e pericoloso, noi siamo in grado di poter superare tutto questo, ma la scelta dipende interamente da noi e da nessun altro.
Che poi i titoli di questo Ep in qualche modo
sembrano da soli capaci di raccontarmi un disagio, una diversità, un conflitto
quotidiano. Che sia questo il concept di tutto il lavoro?
La mia intenzione era proprio questa, complimenti per averlo colto, attraverso una singola parola per ciascun brano, il senso dell'EP affonda le radici in un senso di disagio e di tristezza, emozioni che come tutte le altre non devono essere rifiutate, bensì accettate e affrontate.
Scappare non ci permette di crescere, di migliorare, di accettarci e se nel corso del tempo rimaniamo del tutto identici che senso ha vivere?
Penso la vita ci ponga a prescindere di fronte a situazioni e a problemi che dobbiamo sapere gestire e anche quando non abbiamo idea di come fare l'esperienza può certamente esserci d’aiuto, sia la nostra che quella di chi ci sta vicino.
Attualmente la nostra società credo abbia influito negativamente sulla nostra vita, portandoci sempre di più a provare una profonda solitudine e un senso di incomprensione, con una conseguente difficoltà crescente nell'aprirsi all'interazione sociale. Credo che la superficialità e l'insensibilità a certe dinamiche ci divida, ma d'altronde ogni periodo storico ha i suoi pregi e i suoi difetti e spero nel fatto che si possa invertire questo trend.
C'è una frase che mi piace molto a riguardo e che dice: "L'ottimista afferma che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero”. Non lo so, penso che ci siano due parti di me che coesistono, ognuna facente parte di una di queste due visioni e che mi permette di crescere.
Quello che posso dire è che combatto per essere me stesso fino in fondo, con il cinismo di un pessimista ma con la speranza di un ottimista.
La copertina racchiude molti significati e sicuramente la solitudine è uno di questi, eppure con il mio singolo si cerca di trovare lo spirito per combatterla, nei panni di un cacciatore, non di un semplice uomo che si lascia cadere, ma di qualcuno che ha deciso di sopravvivere e di aggrapparsi alla vita con le unghie e con i denti, non importa quali disavventure dovrà attraversare, sono convinto che ognuno di noi ce la possa fare.
"Giungla" è il brano giusto a riassumere l'obbiettivo del mio cammino nel corso dell'intero EP, ci vuole coraggio, ci vuole una grande forza interiore per potercela fare, per poter uscire da questa giungla. Non importa se il mondo là fuori è caotico e pericoloso, noi siamo in grado di poter superare tutto questo, ma la scelta dipende interamente da noi e da nessun altro.
La mia intenzione era proprio questa, complimenti per averlo colto, attraverso una singola parola per ciascun brano, il senso dell'EP affonda le radici in un senso di disagio e di tristezza, emozioni che come tutte le altre non devono essere rifiutate, bensì accettate e affrontate.
Scappare non ci permette di crescere, di migliorare, di accettarci e se nel corso del tempo rimaniamo del tutto identici che senso ha vivere?