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Quattro chiacchiere con i Noblesse Oblige!


“Messaggio vocale”, il nuovo singolo dei Noblesse Oblige!, è un brano abbastanza feroce di critica sociale nei confronti di un diffuso malcostume: l’abuso del messaggio vocale per futili motivi. Ci risulta che nessuno al momento abbia avuto il coraggio di denunciare questo significativo problema alla pubblica opinione.

Il brano è stato prodotto da Francesco Musacco, vincitore di due Festival di Sanremo con i suoi arrangiamenti e produttore, tra gli altri, di brani di successo di Simone Cristicchi, Povia, Emma, Luca Carboni e Alex Baroni.

La nostra intervista ai Noblesse Oblige!


Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Cherry Press! Raccontateci un po’ di voi. Quando vi siete avvicinati alla musica?
Grazie di averci invitato! Dunque, noi suoniamo tutti da sempre! Abbiamo cominciato da piccoli suonando molto male ma poi, facendo molta autocritica, siamo migliorati fino ad assurgere alla pretesa di voler pubblicare un album. Quantomeno, ci piace avere grandi progetti!
Siamo una band di persone ben educate e riteniamo che, in un mondo dove spesso vince chi strilla di più, sia meglio comportarsi con cortesia e buone maniere. Da qui il nome “Noblesse Oblige!”. Il tempo ci darà ragione? È improbabile, ma vogliamo provare a diffondere i nostri brani, che a questo punto costituiscono pura controcultura ribelle.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il vostro stile?
La lista è lunghissima! Riteniamo di discendere dalla vecchia scuola del cantautorato italiano, ma attualizzato ed adeguato alla corrente inflazione. Ci piacerebbe immaginare una dimensione parallela in cui dagli anni ’90 la musica italiana si sia evoluta in una forma diversa, in cui i talent show non sono mai esistiti ed in cui la canzone conta più dell’immagine. E non diciamo questo perché siamo brutti, in realtà ci riteniamo anche dei bei ragazzi.

Tre aggettivi per definire la vostra musica.
Leggera, orecchiabile e (auspicabilmente) intelligente.

Quale messaggio volete comunicare con il nuovo singolo?
Il brano si chiama “Messaggio vocale” ed è una feroce critica nei confronti di chi abusa dei messaggi vocali per comunicazioni inutili. Come immaginerete, si tratta di un problema molto diffuso che – ci stupisce – non appare ancora adeguatamente considerato e stigmatizzato dall’opinione pubblica. Era quindi giunto il momento che qualcuno scrivesse un brano sul tema e ci siamo fatti carico di quest’onere.

Adesso è arrivato il momento per porvi da soli una domanda che nessuno vi ha mai fatto… ma a cui avreste sempre voluto rispondere. 
“Dove possiamo appendere quest’altro disco d’oro? Non c’è più spazio sulle pareti!”. Se nessuno ci ha mai fatto questa domanda, però, potrebbe esserci una ragione ed è giusto prenderne serenamente coscienza.

Per concludere, quale messaggio volete lanciare ai lettori di Cherry Press?
Amici di Cherry Press, se state per mandare un messaggio vocale ad un vostro amico/a, valutate dapprima l’ipotesi di scriverlo o dettarlo con gli appositi strumenti automatici che la tecnologia offre. Un messaggio vocale lungo non è mai gradito, dunque è opportuno ricordare sempre che “come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro” (Luca, 6:31).