Ciao grazie! Mi sono avvicinata alla musica direi da piccola sicuramente grazie a mio fratello, lui mi ha fatto appassionare ancora di più alla musica, ero sempre lì a spiarlo quando ero piccola mentre suonava il piano forte, o quando faceva quegli assoli mega galattici in camera sua. Ero una bambina molto timida, ma più pian piano crescendo avvicinandomi alla musica (non è stato facile) mi sono aperta di più. Poi a 12 anni ho iniziato a cantare, e di nuovo a 15 anni dove ho finalmente iniziato a studiare, successivamente poi ho iniziato a prendere parte in progetti band, ma poi ho sentito proprio l’esigenza di fare qualcosa per me. Ho iniziato a suonare la chitarra, allargare un po’ di più il mio spazio musicale e quindi ho iniziato ascoltare neo-soul estero, e da lì ho preso mano alla produzione da quel giorno sono diventata Malakiia, ho iniziato a plasmare una mia identità, successivamente poi iniziando a suonare la tromba e auto produrre le mie canzoni… fino a poi a produrre i primi album, tra cui KOMOREBI.
Sicuramente erykah badu, Etta James, Amy Winehouse, ma anche un sound più fresco come quello di tash sultana.
Le mie canzoni nascono con la voglia di raccontarsi sicuramente e farlo attraverso emozioni vissute in una certa maniera, e la voglia di trasmettere tanto di me.
Komorebi” è stato un album davvero forte per me, dove ho messo tanto. In realtà l’idea all’inizio non era di creare un EP, ma è stata un’idea che è nata dopo, sono partita con i primi brani diversi da poi come si è evoluto l’EP. È stato un viaggio fantastico, sono partita da avere le incertezze, storie vissute a metà, tristezza nel non raggiungere l’amore e nello stesso percorso tutto questo si trasforma, dal primo pezzo ad arrivare all’ultimo “KOMOREBI” è un EP che porta a delle consapevolezze importanti per me, ma che poi si rivela semplice musica che fa sognare.
Si, in realtà c’è l’amore in ogni brano però vissuto in modo differente fino a poi avere la consapevolezza di averlo trovato finalmente. Komorebi però è un viaggio che ci porta ad una destinazione ma non alla fine della corsa! Vi invito ad ascoltarlo però per cogliere davvero la bellezza che c’è dentro.
È stato davvero un piacere parlare con voi! Spero che Komorebi sia un album che vi lasci davvero qualcosa di speciale, perché per me lo è stato!