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Intervista a Nevia

 

“ODIO” è un flusso di coscienza, dove l'artista si mette a nudo, condividendo senza filtri le sue battaglie interne e la sua visione critica sul mondo di oggi. In questa canzone, Nevia si apre completamente, parlando di tutto quello che non tollera nella società attuale, in un viaggio all’interno delle sue insicurezze, quelle stesse insicurezze che tanti altri ragazzi probabilmente sentono. Parla di come è difficile relazionarsi con il prossimo, di come le storie d'amore spesso finiscano in malo modo, e di come a volte ci si senta persi, cercando di capire chi siamo e cosa vogliamo davvero dalla vita.
 
Il brano è anche un attacco alla superficialità di certi aspetti della vita moderna, come l'ossessione per le apparenze e il modo in cui i social media possono farci sentire ancora più isolati. Nevia si discosta da chi non ascolta davvero la sua musica, ma la sente e basta, chi segue le mode solo perché fa comodo omologarsi, e chi non riesce a stare solo con sé stesso perché non ne ha il coraggio.
 
Verso la fine, la canzone diventa un'espressione del bisogno di Nevia di trovare un senso di appartenenza e di pace interiore, in un mondo che spesso sembra girare troppo veloce per potersi fermare a riflettere. È un desiderio di connessione autentica, di trovare qualcuno o qualcosa con cui sentirsi davvero in sintonia, anche solo per un attimo.
 
Ciao, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Ciao, vi ringrazio innanzitutto. Sono un ragazzo di 23 anni, vengo dalla provincia di Mantova e mi è sempre piaciuto scrivere perché rappresenta il mezzo con cui meglio riesco a dare voce al mio lato più emotivo. Non sono mai stato bravo a esprimere i miei sentimenti, scrivendo riesco a farlo, riesco a liberarmi dai pensieri che mi opprimono oppure a raccontare stati d’animo che mi trasmettono benessere. Questa passione rappresenta sicuramente l’aspetto principale per cui mi sono avvicinato alla musica, anche perché ho sempre ascoltato musica, rap in particolare, e questo mi ha portato a scrivere le mie prime rime in cameretta, che si sono evolute nei primi provini di canzoni, che di conseguenza mi hanno condotto poi a trovare poi il coraggio di tuffarmi nel mondo della musica in maniera più ufficiale, perché mi sono reso conto che rappresentava ciò che amavo di più.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Ho ascoltato tanta musica del genere urban, ma sicuramente il riferimento più importante è stato Tedua, per via del suo stile sperimentale unico nel suo genere, la sua autenticità e l’importanza che dà ai testi delle sue canzoni. Sperimentare, rimanere autentico e scrivere testi con un significato, sono tre punti che ritengo essenziali e che seguo sempre quando mi approccio a scrivere una nuova canzone.

Tre aggettivi per definire la tua musica
Spontanea, diretta ed emotiva.
Spontanea perché ogni mia canzone nasce in maniera molto istintiva, diretta perché utilizzo un linguaggio, concedetemi il termine, “semplice”, nel senso che l’ascoltatore può facilmente immaginare nella sua testa che cosa sto raccontando, per questo motivo poi la canzone impatta direttamente nell’animo di chi ascolta, e infine emotiva, perché mi piace molto stuzzicare il lato emotivo di una persona, accendere una miccia che può portare poi a far riflettere, o comunque a pensare a qualcuno / qualcosa che ci ha lasciato un segno.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
“ODIO” è il titolo del nuovo singolo, è una canzone molto cruda e forte, dove mi sono messo completamente a nudo e ho esposto tutte le mie insicurezze o comunque quegli aspetti della vita di tutti i giorni che non riesco a digerire, tutte le dinamiche sociali che non condivido ma che ormai hanno completamente insediato le proprie radici. Il messaggio che spero arrivi è che bisogna avere uno spirito critico per potersi discostare dalla massa, bisogna essere fieri della diversità, e cercare di capire che cosa significa essere connessi realmente, in un mondo così frammentato, dove l’apparenza viene prima dell’essenza. Noi giovani della nuova generazione abbiamo bisogno di essere ascoltati, di essere capiti, sono necessari dei punti di riferimento, quali famiglia, amicizia, rispetto, e bisogna porre fiducia nei nostri confronti perché rappresentiamo il futuro di questo pianeta.
 
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere. 
“Quale è la tua canzone preferita?”
La prossima che faccio uscire, e questa risposta vale per ogni nuova uscita!
Amo le mie canzoni, cerco sempre di superarmi, di sperimentare, e mi rendo conto che ogni canzone che scrivo è più “bella” di quella prima, magari una persona esterna può non notare questa cosa, ma io sento di riuscire ad essere man mano più completo, artisticamente parlando, di brano in brano, mi impegno fortemente per alzare il livello qualitativo, perché credo che per andare in salita sia necessario riuscire ogni volta a fare un passo più lungo di quello precedente.
 
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Ascoltate tanta musica, leggete oltre le righe, lasciatevi trasportare dalle emozioni, non fate in modo che la paura del giudizio altrui vi metta dei freni, vivete, scoprite nuove realtà, sperimentate esperienze e fate sì che ognuna di queste vi insegni qualcosa di utile, da portare con voi per il resto della vita.