Calomi torna sulla scena musicale con il suo nuovo singolo “Sbadabam”, un brano che esplora con intensità il contrasto tra mancanza e ribellione interiore. Dopo un percorso di crescita che ha radici profonde nella sua infanzia, influenzata dal nonno musicista, Calomi ha fatto della musica un vero e proprio mezzo di comunicazione delle sue emozioni più intime. In "Sbadabam", la sua voce autentica e sognante ci accompagna in un viaggio emotivo tra dolore, consapevolezza e affermazione di sé. Prepariamoci a scoprire di più sulla sua storia, sulle sue influenze musicali e sul messaggio che desidera trasmettere con la sua musica, in un'intervista esclusiva per Cherry Press.
Ciao Calomi, benvenuta sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinata alla musica?
Ciao a tutti, grazie mille per l’opportunità! La musica è sempre stata presente nella mia vita, fin da piccola, grazie a mio nonno, che era un musicista. Mi ricordo ancora i momenti passati con lui, ascoltandolo suonare il pianoforte e cantare. Questo legame speciale mi ha fatto innamorare della musica sin da giovane, ma non è stato subito un impegno consapevole. Inizialmente era più un gioco, una passione che cresceva di giorno in giorno. Il vero punto di svolta è arrivato quando ho deciso di iscrivermi in una scuola di musica, dove ho iniziato a studiare musica a 360°. Da quel momento, la musica non è stata più solo un passatempo, ma è diventata un vero modo per comunicare le mie emozioni.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Ascolto una vasta gamma di artisti provenienti da generi e stili diversi, ma ognuno di loro ha qualcosa di unico che mi colpisce. Adoro artisti come Amy Winehouse, Jorja Smith, Childish Gambino, Alicia Keys, Hooverphonic, Portishead e Milky Chance. Alcuni mi colpiscono per le emozioni e la profondità dei loro brani, altri per la loro vocalità o per le atmosfere alternative e innovative che creano. Ogni artista contribuisce alla mia crescita artistica, ispirandomi a esplorare nuovi suoni e stili, anche se ho un debole per la musica R&B, soul e blues.
Tre aggettivi per definire la tua musica.
Intima, sognante e autentica.
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Nel brano esploro un contrasto profondo tra la mancanza e la ribellione. Da un lato, c’è il dolore di sentirsi trascurati da una persona importante, una sensazione di vuoto che genera frustrazione e tristezza. Dall'altro, c'è la ribellione interiore: la consapevolezza che questa situazione non è giusta e il desiderio di rivendicare il proprio valore. Questa dualità è centrale in "SBADABAM": riconoscere la mancanza aiuta a dar voce ai propri bisogni e, al tempo stesso, permette di capire che meritiamo di essere al centro delle nostre vite. È un viaggio emotivo che invita a non lasciarsi sopraffare dal dolore, ma a trovare la forza di affrontare la realtà e a trasformare quella mancanza in una nuova consapevolezza di sé.
Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
"Qual è la parte della tua musica che ti rappresenta di più?" La mia risposta sarebbe: "La mia vulnerabilità. Non mi nascondo dietro alla musica, anzi, la utilizzo come uno strumento per essere più onesta con me stessa. È il mio modo di mettere a nudo le mie emozioni più intime e di condividere qualcosa di autentico con il pubblico."
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Vi invito a non avere paura di esplorare e di essere sinceri con voi stessi. La musica ha il potere di essere un compagno di viaggio in ogni fase della vita, e spero che la mia possa darvi un po' di conforto o ispirazione.