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Piuma scrive la sua verità: ‘6 di agosto’ è il mio passo verso la maturità


Con il singolo “6 di agosto”, Piuma conferma la sua vocazione cantautorale nel panorama indie pop italiano, firmando un brano che intreccia ironia e nostalgia, poesia e quotidianità. Dopo i precedenti successi di “Fossile” e “Regno senza amore”, l’artista torna con una canzone più matura e introspettiva, capace di trasformare un ricordo personale in un racconto universale.

Finalista in concorsi come “La Bella e la Voce” e “Sanremo Unlimited”, Piuma si distingue per uno stile delicato ma incisivo, in cui la leggerezza del pop incontra la profondità di una scrittura autentica. “6 di agosto” diventa così il simbolo di un nuovo capitolo artistico, un invito ad accettare la fragilità e a riconoscere la bellezza nascosta dietro ogni perdita.

Un brano che vive di contrasti e verità, capace di parlare con sincerità al pubblico, confermando Piuma come una delle voci più sensibili e coerenti della nuova scena indipendente italiana.

Dal concorso “La Bella e la Voce” a “Sanremo Unlimited”: come hanno cambiato il tuo percorso queste esperienze?
Sono state tappe fondamentali. Mi hanno permesso di crescere, di confrontarmi con altri artisti e con il pubblico in contesti importanti. Ma soprattutto mi hanno dato fiducia: la sensazione che quello che sto facendo stia arrivando alle persone giuste, nel modo giusto.

“6 di agosto” è un brano che potrebbe vivere bene anche su un palco sanremese: ti piacerebbe portarlo in gara?
Assolutamente sì. “6 di agosto” ha un’anima intima ma universale, e credo che un palco come Sanremo, dove le parole e le emozioni contano ancora, sarebbe il luogo ideale per farla respirare. Purtroppo credo proprio che il regolamento non lo consenta essendo già uscito il brano .

Dopo i successi di “Fossile” e “Regno senza amore”, cosa rappresenta per te questa nuova uscita?
Rappresenta una maturazione. Con “6 di agosto” mi sono spogliato di ogni filtro e ho raccontato una parte più personale. È il punto d’incontro tra la mia scrittura cantautorale e il mio mondo sonoro indie-pop.

Dove immagini il tuo progetto artistico tra tre anni?
Mi piacerebbe che crescesse in modo naturale, continuando a parlare alle persone che si riconoscono nelle mie canzoni. Vorrei pubblicare un album completo, portare la mia musica in tour e magari collaborare con artisti che stimo.

Se il 6 agosto del futuro dovessi riascoltare questa canzone, cosa vorresti che ti ricordasse?
Vorrei che mi ricordasse il momento in cui ho scelto di accettare le cose come sono, senza smettere di crederci. Un promemoria per non dimenticare che anche dalle cadute può nascere qualcosa di bello.