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Caterina Cropelli racconta "Caterina", il primo album. L'intervista


Caterina Cropelli parte da Cles: al suo paese i sogni diventano libri. Passa per X-Factor, e infine arriva qui da voi con il suo primo album dal titolo “Caterina” prodotto da Piero Fiabane, arrangiato da Clemente Ferrari, mixato e masterizzato da Marco dal Lago e da Maurizio Biancani: dieci canzoni piene di sole, che ci fanno fare il giro del suo mondo, da seduti.
Da “Soffio” a “Duemilacredici”: una cantante, e un’autrice, tutta da sfogliare.

È uscito il 27 marzo in tutti i negozi digitali e sulle piattaforme streaming “Caterina” il tuo primo disco di inediti. Cosa vuoi trasmettere con questo album?
Si è deciso di non rimandare l’uscita del disco nonostante il momento storico che stiamo vivendo proprio perché ora più che mai le persone hanno bisogno di musica, di qualcosa che porti leggerezza: così spero che “Caterina” possa essere un luogo, un rifugio, ma anche un viaggio per chi lo ascolterà.
A livello commerciale la distribuzione del disco fisco è stata rimandata ma con la mia etichetta Fiabamusic ci siamo attrezzati creando un negozio online dove poterlo acquistare occupandoci personalmente della spedizione.

Che atmosfera si respira in questo disco?
Questo disco racchiude un percorso molto sentito di questi miei tre ultimi anni di vita in cui ho cominciato a scrivere i miei pezzi. Una continua ricerca artistica e personale.
Ci sono dentro emozioni che sono state grandi per me e che spero ognuno possa sentire, chiaramente a modo proprio.

Il disco prodotto da Piero Fiabane, registrato e arrangiato da Clemente Ferrari, contiene dieci tracce che racchiudono tutto il tuo mondo. C'è un brano a cui sei particolarmente legata?
Ogni brano per me è un ricordo, del momento in cui l’ho scritto, del perchè e del dove.
“Fiorellino” è uno dei brani che mi diverto di più a suonare live e che mi fa sorridere esattamente come quando l’ho scritto.
“Quando” è forse il pezzo che ho sentito di più. All’inizio non volevo nemmeno farlo ascoltare a Piero pensando non fosse un granché, ma una volta finito ci si è resi conto che avrebbe potuto lasciare tanto.
In ogni caso per me sono tutti un po’ speciali.

Come è nata la collaborazione con Anansi?
Anansi per me è un grandissimo artista. Amo la sua voce e il suo stile di scrittura.
Ne “La tua collezione” ci mancava qualcosa così ho chiesto a Stefano se avesse voglia di prestare la sua voce e la sua penna a questo pezzo. Ci siamo trovati un pomeriggio, visto che anche lui abita in Trentino come me, e abbiamo registrato il provino con anche il suo feat dal quale per me c’è solo tanto da imparare.

“Duemilacredici” è il singolo che ha anticipato l'uscita dell'album. Come è nata questa canzone?
Quando l’ho scritta ero particolarmente stufa di perdere tempo nella vita "virtuale".
Sono sempre stata grande fan degli abbracci e del contatto umano e così ho iniziato una lunga riflessione che è diventata poi canzone. In mezzo al rumore della vita frenetica, tutti parliamo ma non ci fermiamo ad ascoltare. Così pensando di cavalcare quest’onda dell’alta rotazione che porta le canzoni nelle case mi sono immaginata di portare in giro questo messaggio, ossia che il tempo non ci aspetta e per questo rimandare le cose è un peccato e che alla fine, la cosa veramente importante, sono le persone che abbiamo accanto. Il caso ha voluto che uscisse proprio in un periodo in cui siamo stati costretti a fermarci, ad ascoltarci e a rivedere le nostre priorità.

Puoi dirmi qualcosa del videoclip di “Duemilacredici”?
L’idea iniziale era completamente diversa ma con una pandemia in corso diciamo che abbiamo dovuto rivedere i piani. Così mi sono reinventata video maker girando questo video a casa, tra un po’ di tv e esercizio fisico fai da te, citando delle mosse di ballo che lascio trovare a voi, sperando possa regalare un sorriso a chi lo guarderà!



C’è un artista con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?
Ce ne sono moltissimi, è sempre una domanda difficile… Niccolò Fabi e Willie Peyote sono due artisti che stimo molto e che sicuramente sono in cima alla lista…

Ultima battuta. C'è un messaggio che vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press…
Grazie per questa vostra intervista, quello che mi sento di dire è: una volta superato tutto questo cerchiamo di non dimenticarlo, impariamo ad apprezzare di più le piccole cose e soprattutto cerchiamo di fare sempre quello che più ci piace e che ci rende felici. Un abbraccio! Cate