Sono quasi 60mila i matrimoni rinviati all’autunno o addirittura al prossimo anno per colpa dell’emergenza coronavirus. E’ quanto emerge da una stima dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento alle linee guida e alle misure di sicurezza per la Fase 3 proposte dalle Regioni al Governo su cerimonie e ricevimenti fra chiese, uffici pubblici, ristiranti e agriturismi. La crisi generata dal Covid 19 ha provocato il crollo del fatturato e stravolto i bilanci di aziende e cooperative coinvolte: dal catering alla fotografia, dai trasporti al florovivaismo, dai viaggi all’abbigliamento, dall’immobiliare fino alla vigilanza privata. Un comparto che a livello nazionale – sottolinea Uecoop – coinvolge oltre 80mila aziende e un milione di persone fra addetti fra diretti e indotto e che riguarda anche che gli stranieri che sempre più spesso scelgono di venire a sposarsi in Italia, secondo Assoeventi.
Una corsa al matrimonio che per gli italiani si verifica in media a 33,7 anni e per le donne a 31,5 con un trend in aumento per chi pronuncia il primo “sì” a 65 anni. Ma l’emergenza coronavirus con prima il blocco e poi l’incertezza generati dall’emergenza coronavirus hanno costretto migliaia di coppie pronte a convolare a nozze – continua Uecoop - a contrattare rimborsi o voucher per riorganizzare il pronunciamento del fatidico sì verso la seconda metà dell’anno o addirittura nel 2021.
La situazione di crisi per imprese e famiglie è tale che fra gli emendamenti al dl Rilancio in discussione alla Commissione Bilancio della Camera è comparso anche il bonus matrimoni per le spese sostenute in Italia per pagamenti connessi alla celebrazione, con una detrazione dall’imposta lorda del 25% cento sulle spese fino ad un ammontare complessivo massimo di 25.000 euro. La misura prevede di “scontare” – spiega Uecoop – i costi relativi al servizio di ristorazione o di catering, all’affitto dei locali, al servizio di wedding planner, agli addobbi floreali, agli abiti degli sposi, al servizio di trucco e acconciatura, al servizio fotografico. Il bonus del valore di 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021 verrebbe coperto da una corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo per il reddito di cittadinanza.
L’emergenza pandemia ha trasformato la preparazione del giorno più bello in una specie di incubo – conclude Uecoop - con i futuri sposti, relativi familiari e ospiti costretti a riorganizzare tutto con il timore che possa succedere ancora qualcosa e con le imprese alle prese con una giungla di disdette, fornitori da pagare e servizi da riorganizzare.