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Vittorio Zucconi racconta la seconda Guerra Mondiale


«Chi farà con voi questo viaggio, non ha nulla da insegnare. Io non ho prediche da fare, ma soltanto una storia da seguire, un sentiero da battere insieme (...). Le immagini che vi presenteremo parleranno da sole, senza bisogno di retorica, di morali o di moniti. Basterà guardarle per la prima volta, o rivederle insieme e ricordare da dove veniamo, per non tornarci mai più» VITTORIO ZUCCONI

In 18 grandi appuntamenti, Vittorio Zucconi, indimenticato giornalista e scrittore, ripercorre i momenti salienti del secondo conflitto mondiale, dallo scoppio delle ostilità alla Liberazione, e gli eventi epocali che hanno visto coinvolti tanto gli eserciti quanto la gente comune.

La collana “La Seconda Guerra Mondiale. Racconta Vittorio Zucconi” arriva in edicola, in dvd da collezione a cadenza settimanale, a partire dalla data simbolo del 1° settembre, che, 81 anni fa, avrebbe assistito all'invasione nazista della Polonia e all’inizio del conflitto.

Nella prima uscita, “La guerra prima della guerra” , Vittorio Zucconi - che, nato nel ’44 in una casa occupata da soldati tedeschi, di quella stessa guerra si è sempre definito “figlio” - illustra le premesse del conflitto con la forza evocativa e l’energia che da sempre hanno contraddistinto anche la sua scrittura: dall’ascesa del fascismo in Italia al crollo di Wall Street, dalla fine della Repubblica di Weimar all’avvento di Adolf Hitler, alla guerra civile di Spagna e all’aggressione italiana dell’Etiopia.

Ciascun numero della collana comprende un documentario, scritto e diretto da Aldo Claudio Zappalà, con filmati d'epoca, introdotti e commentati con interventi di Vittorio Zucconi. Le ultime sei uscite saranno incentrate, invece, sui film della serie “Why we fight”, realizzata dal regista italo-americano Frank Capra e commissionata dal governo Usa come mezzo di propaganda interna verso il pubblico americano.

«Per chi conosce la storia di quegli anni, questo percorso di storia, e di storie umane, sarà un modo per rivedere, e per restare ancora una volta sbigottiti, forse increduli» ha dichiarato il giornalista recentemente scomparso nel presentare l’iniziativa. «Ma per chi non la conosce (…) questo viaggio sarà l'occasione per scoprire qualcosa che forse non molti giovani sanno. Scoprire che da quelle rovine è nato ciò che noi oggi siamo».