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Intervista al “cantautore domestico” SGRÒ

E' disponibile in radio, sulle piattaforme streaming e in digital download “LE PIANTE” (distribuito da Artist First), il nuovo brano del cantautore SGRÒ.

Francesco Sgrò, dopo molti anni chiuso in casa, a inizio marzo scorso trova finalmente la spinta a mettersi in gioco e decide di uscire con il suo primo singolo intitolato “In Differita”. Poche settimane dopo, in pieno lockdown, esce anche il relativo videoclip, diretto da Pietro Borzì e animato da Giulia Conoscenti, che racconta una storia d'amore di un cowboy e della sua dama. Per l'uscita del video il suo sito si trasforma in un mini-gioco di love coaching in cui l'utente può testare le proprie abilità amorose. Sgrò è nato a Lucca, dove ha studiato pianoforte e chitarra, appena diplomato scappa dalla sua città e si chiude in una casa di studenti a Bologna, dove si laurea nella magistrale di Lettere Moderne e dove tutt'ora vive.

Ciao Francesco e benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?

Ciao Barbara. La prima cosa che mi viene da dire è una cosa a cui pensavo oggi. Cioè che mi sento un totale perdente. Lo dico anche prendendomi un po' in giro. E questo pensiero ha a che fare proprio con la tua domanda. Oggi infatti pensavo a quando mi sono avvicinato alla canzone e quando ho scelto la canzone come forma con la quale esprimermi. E mi sono ritrovato adolescente, in camera, a scrivere. Ho scritto tantissimo, avevo un'urgenza di esprimermi torrenziale. In bocca avevo un diluvio di parole. Oggi mi sono chiesto "Dov'è finita tutta quell'acqua?". Sono passati moltissimi anni da quell'adolescenza da combattimento e solo adesso sono riuscito a condividere con gli altri la mia voce. A marzo è uscita la mia prima canzone, IN DIFFERITA, e, adesso, è uscita LE PIANTE. Ci pensi? Solo adesso, dopo tutti questi anni, sono riuscito ad aprire la porta di casa. La mia voce è stata in quarantena per più di un decennio.

Perché preferisci definirti “cantautore domestico”?

Un giorno, una mia amica, anche un po' scherzando, mi ha detto che la mia voce le faceva pensare alle "stoviglie color nostalgia" di Guccini in Incontro. Mi ha spiazzato quando me l'ha detto. Forse ha ragione lei, forse la mia voce ha la lucentezza e la forma e l'intimità che hanno gli oggetti che abbiamo in casa, quelli che incontriamo ogni giorno. Da lì viene questa espressione di "cantautore domestico".

Quali artisti ti hanno maggiormente influenzato agli inizi del tuo percorso artistico?

La risposta mi viene al volo. Di italiani, Lucio Battisti e Franco Battiato. Di stranieri, Homeshake, Bob Dylan e Leonard Cohen.

Da venerdì 18 settembre è disponibile in radio, sulle piattaforme streaming e in digital download “LE PIANTE”, il tuo nuovo singolo. Perché questo titolo e quale messaggio vuoi comunicare con questo brano?

A essere sincero, non mi piace molto parlare di messaggio. Perché chi ha un messaggio da portare o è un postino o è uno che ha delle verità da spargere ai quattro venti. Altri e altre sicuramente avranno messaggi da comunicare, io non sento di averne. Le mie canzoni sono dei baci su ginocchia sbucciate, tutto qui. Per quanto riguarda il titolo, questa canzone mi ha fatto un po' penare. Nel senso che non riuscivo a essere soddisfatto dei titoli che avevo in testa. Alla fine ha prevalso LE PIANTE perché sono loro il centro della canzone. Le piante, come le relazioni, crescono se le innaffi. Se parli, se ti apri, la vita cresce; se non parli, resti nell'indeterminato, e allora tutto si spegne e ogni cosa inizia ad appassire. 

Cosa puoi dirmi del video diretto da Pietro Borzì e animato da Giulia Conoscenti

Allora, ti stai riferendo al video di IN DIFFERITA, il mio precedente singolo. Bè, è un'animazione a cui sono legato molto. Ed è la storia d'amore (finisce male, ovviamente) di questa coppia così strana e così invidiabile, un cowboy e la sua dama. Quando Pietro, a marzo, mi inviò il video in anteprima, ero in macchina. Accostai subito, lo guardai e mi commossi. Lui e Giulia sono stati davvero molto bravi.

 

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?

Adesso mi concentro nel promuovere questo secondo singolo, LE PIANTE. Poi, più avanti, farò uscire un terzo singolo e poi un disco. Ma, forse, la vera domanda da farsi è: cosa ci riserverà la musica nei prossimi mesi? Sono un po' angosciato, a dire il vero. Per me, ma anche per tutto il settore musicale. Sarà veramente un periodo difficile. 

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?

È un'altra cosa a cui pensavo oggi, cioè che è fondamentale imparare a essere disarmati. Mi spiego meglio. La difficoltà che incontro quando mi metto a scrivere, ma anche quando frequento una persona nuova, è praticare il disarmo. Disarmo dalle paure, dalle aspettative, e da mille altre cose. Perché credo che l'essere disarmati sia davvero la condizione necessaria per riuscire a comunicare veramente qualcosa.

Intervista a cura di Barbara Scardilli