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Intervista alla cantautrice Elisa Sapienza

Tra dispute a colpi di like e dislike, provocazioni effimere, autotune no, autotune sì, anti trap/pro trap, arriva Elisa Sapienza.  La sua ricetta acqua e sapone è un pop cantautorale senza scorciatoie, genuino e semplice come la ricetta tradizionale della nonna, a cui - per altro - Elisa è molto legata.    

La cantautrice milanese si racconta ai lettori di Cherry Press in questa intervista!


Ciao Elisa e benvenuta sulle pagine di Cherry Press! Come è avvenuto il tuo incontro con la musica?
Ciao a tutti i lettori e grazie per questa chiacchierata! 
È avvenuto da bambina, non so bene di preciso quando, ma ascoltare musica mi proiettava in un mondo meraviglioso. Crescendo ho iniziato a studiare canto e pianoforte ed entrando più in contatto con la musica ho capito che avrei fatto di tutto per poter vivere di quello. All'inizio avevo, però, un po' di timore a pubblicare le mie canzoni, per questo ho aspettato un po' di tempo e solo a 24 anni ho pubblicato il mio primo singolo "Replay" seguito da "Eccezionali". Dopo aver cantato i primi brani in pubblico ho avuto la conferma che ciò che provavo mentre mi esibivo era un qualcosa di unico che avrei voluto restituire alle persone che mi ascoltavano. Per questo ho capito, ancor di più, che la musica per me è tutto. 

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Non ce n'è uno in particolare, ogni artista che ascolto mi dà qualcosa, anche quello che magari mi piace di meno. Negli anni ho divorato tutti i generi musicali. Di sicuro mi rispecchio molto nel cantautorato italiano, che ha rappresentanti fantastici che hanno dato lustro e valorizzato al meglio l'arte musicale. 

Cosa rappresenta per te la musica?
È quell'area fuori dal tempo e dallo spazio dove tutto si ferma e prende valore. All'inizio vivevo con un po’ di timore il contatto con la musica, perché mi spaventava il giudizio altrui. Solo crescendo e acquisendo consapevolezza ho capito che è un luogo sicuro in cui potermi rifugiare privo di ogni giudizio. Attraverso la musica, posso sentirmi davvero libera e mostrarmi come sono realmente. 

"Come la felicità" è il tuo nuovo singolo. Cosa racconta questo brano?
Il brano racconta di me, in alcuni momenti della mia vita. È stata una scelta coraggiosa iniziare un brano con "Vorrei solo sparire", ma non è un brano che ha sfumature pessimistiche. È un brano che dà speranza e voglia di incontrare 'la felicità'. Spero che questi miei pensieri possano trovare casa in tantissime persone che l'ascoltano. Li ho scritti in un preciso momento della mia vita poi, grazie anche all'aiuto di Stefano Paviani, sono diventati il testo che è stato arrangiato magistralmente da Filadelfo Castro. Con lui abbiamo fatto una scelta coraggiosa: suonare gran parte degli strumenti dal vivo. Una scelta che oggi quasi non si opera più. Sono intervenuti alcuni tra i migliori musicisti del panorama italiano che hanno dato un contributo prezioso e valorizzato al massimo ogni singola nota.

Due aggettivi per descrivere “Come la felicità".
Vero e positivo. 
La verità è la sintesi del mio percorso. Voglio mostrami così come sono, senza trucchi o artifici. Senza dove per forza omologarmi a un modo di essere solo 'perché è giusto così'. Voglio essere vera perché penso che, alla lunga, la verità paghi sempre e venga poi apprezzata da chi decide di seguire il tuo percorso artistico. 
E positivo perché, pur essendo quasi impossibile definire il concetto di felicità, questo brano dà speranza e voglia di affrontare ogni giorno alla ricerca della propria felicità. 

A chi dedichi questo singolo?
Lo dedico alle persone normali, autentiche. A tutte quelle persone che sanno ancora fermarsi ad ascoltare fino alla fine un brano di 3 minuti e magari hanno voglia di ascoltarlo di nuovo per capirne di più. A tutte quelle persone che pensano di non essere speciali perché non hanno nulla da trasmettere e non è così. La felicità, a volte, sta nella presa di coscienza di quanto siamo eccezionali. 

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Al momento voglio far arrivare a più persone possibili "Come la felicità", credo molto in questo brano e vorrei davvero che lo ascoltassero in tantissimi. 
In questo periodo di promozione mi mancano molto i live, che sono quasi impossibili a causa della pandemia, ma sono sicura che tutto questo brutto periodo passerà presto e torneremo anche a condividere la musica dal vivo.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Chi fa questo mestiere ha spesso la possibilità di arrivare a molte persone e sapere che queste investono del loro tempo per leggere ciò che pensi o ascoltare ciò che scrivi, è una cosa che mi rende davvero grata verso di loro. 
Il mio messaggio è scritto tra le parole di "Come la felicità" e li voglio ringraziare per aver letto fin qui. 

Intervista a cura di Barbara Scardilli