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Lorenzo Avincola e “La trasparenza del colore”. L'intervista


Lorenzo Avincola autore del libro “La trasparenza del colore” Il Falò Edizioni si racconta in questa intervista su Cherry Press. Il suo libro si apre con una frase di Ivano Fossati “L’amore trasparente” che rende bene il tema sviluppato nel romanzo.

“L’amore trasparente non so cosa sia
mi sei apparsa in sogno e non mi hai detto niente
ti ho dormito accanto e mi hai lasciato andare
sarà anche il gioco della vita ma che dolore”.

 
Conosciamo meglio Lorenzo…

“TU” in tre pregi e tre difetti, hobbys e di cosa ti occupi.
Non è semplice elencare i propri pregi, forse più semplice descrivere i propri difetti. Spero di cavarmela così: credo di essere una persona principalmente tollerante, che cerca di capire gli altri mettendosi spesso nei panni della parte opposta e ho una certa propensione a difendere i più deboli, gli ultimi. Posso dire che questi sono anche i miei difetti. 
Amo scrivere, osservare, pensare e tradurre tutto in una pagina scritta. Mi è sempre piaciuto avere un impegno politico e ho un forte interesse verso la letteratura, la musica, il cinema.


Il tuo rapporto con il tuo lavoro, ti piace quello che fai? Per te è una passione vera o ti sei adattato al contesto in cui vivi?
Scrivere è, da sempre, una vera passione, mi piace quello che faccio e il contesto in cui vivo mi serve per descrivere le mie emozioni.

Quali ostacoli, se ci sono stati, Lorenzo Avincola hai sperimentato durante il percorso e come li hai superati?
L’ostacolo maggiore che ho trovato davanti a me è la mancanza di tempo, che scorre via sempre più veloce. Non l’ho superato: ho cercato semplicemente di dosarlo.
A chi vuole cominciare a scrivere suggerirei innanzitutto di studiare, osservare, capire cosa c’è oltre a quello che si vede e avere il coraggio di raccontare, sempre.
La passione è stata l’unico vero motore propulsivo.


Il tuo rapporto con la vita, il tuo motto, le tue credenze.
Credo nella capacità dell’uomo. Di motti ne ho avuti tanti. Il pensiero dell’uomo nelle molteplici forme d’arte ne ha prodotti un numero infinito. Forse quelli a cui sono più legato è un pensiero del filosofo francese Edgar Morin: “La rinuncia al migliore dei mondi non è la rinuncia ad un mondo migliore” e la frase del cantautore Leonard Cohen: “c’è una crepa in ogni cosa e da lì che entra la luce”

Il tuo idolo, c’è qualcuno a cui ti ispiri per realizzare la tua vita?
Ispirarsi a qualcuno per realizzare la propria vita mi sembra esagerato. Posso dire di aver seguito con ammirazione il coraggio di Pier Paolo Pasolini, l’onestà intellettuale di Enrico Berlinguer, le lezioni di vita che Eduardo De Filippo ha raccontato attraverso il suo teatro, l’ascolto dei testi dei maggiori cantautori italiani.

Il libro, l’opera d’arte, o  la trasmissione televisiva/ radiofonica  (ecc…) più famosa che avresti voluto realizzare tu
Avrei voluto scrivere “La storia” di Elsa Morante, dipingere “Guernica” di Pablo Picasso, realizzare per la Tv “Pickwick” di Alessandro Baricco o “Maledetti amici miei” di Giovanni Veronesi e per la radio “Per voi giovani”, un vecchio programma musicale di Giaccio e Cascone.

La tua citazione famosa preferita
La citazione famosa è di Eduardo Galeano: “L’utopia è come l’orizzonte. Cammino due passi e si allontana di due passi, cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l’utopia? A questo: serve a camminare”.

Lorenzo Avincola, il tuo ultimo “successo”
Credo che ogni successo, ogni evento positivo è sempre il frutto della propria spontaneità  ed esperienza ma anche il risultato di fattori esterni, cambiano solo le percentuali.

Intervista a cura di Fabia Tonazzi