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Matilde G: il nuovo singolo "Milk N 'Honey". L'intervista

Dopo l'uscita di “Doorbell”, suo contagioso inno pop pubblicato a inizio anno, MATILDE G torna con un nuovo singolo estivo e provocatorio dal titolo “MILK N’ HONEY”. Con il timbro vocale unico e sfacciato della giovane artista, il brano dà voce e forma alle fantasie senza limiti di un adolescente che vuole vivere nuove esperienze e di viaggiare per il mondo, esprimendo un desiderio di libertà senza confini e restrizioni.

L'INTERVISTA

"Milk N 'Honey" è il tuo nuovo singolo. Puoi dirci quando e come hai partorito l'idea del pezzo?
Sono un’adolescente e in quanto tale sono soggetta a molte restrizioni dovute a regole familiari, agli impegni scolastici e alla pressione sociale degli adulti che vedono noi teenager  piú come grandi bambini che come giovani adulti. Inoltre vivo a Singapore, un meraviglioso paese ma molto rigoroso nel far rispettare le regole e per lo piú in tempo di covid! La mia canzone Milk n’ Honey vuole essere un antidoto giocoso a tutte queste limitazioni con cui mi sento costretta, cosí come molti miei coetanei. Parlo delle mie fantasie di salire su una Bugatti e di andarmene in giro liberamente per il mondo, da Saint Tropez a Pechino a Parigi, vivendo senza confini la mia giovinezza e scoprendo i piaceri della vita con un bel ragazzo ahahahhh :)

"Doorbell" ha avuto un successo incredibile, te lo aspettavi? Come lo spieghi?
Non mi aspettavo assolutamente che piacesse così tanto e mi stupisco ogni volta che importanti testate come la vostra vogliono farmi conoscere ai loro lettori. Qui in Asia sono stata intervistata anche da Billboard! Praticamente sto vivendo un sogno.
Credo che il mondo in questo momento abbia bisogno di allegria e positività. La spensieratezza e la leggerezza di Doorbell hanno fatto centro.

Il tuo nuovo brano, "Milk n' honey", è prodotto da Caesar & Loui. Come sei entrata in contatto con loro?
Ho iniziato a scrivere canzoni fin da quando avevo 13 anni e ne ho pubblicate quattro come indipendente. Nel 2020 sono stata notata  sui social da una etichetta svedese, la Kennel AB, che si occupa anche di produzione di artisti del calibro di Celine Dion e BTS, per citarne alcuni. La Kennel mi ha affiancato un team di songwriters e produttori fantastici per le mie canzoni e lavorare con loro è un’esperienza unica che mi sta arricchendo artisticamente. Andreas Caesar e Ludwig Lindell, produttori di Milk n. Honey,  hanno all’attivo la produzione di molte hit  #1 in chart internazionali e Andreas Carlsson, coautore del brano, ha scritto anche per Kety Perry.  Mi sento davvero fortunata!

Com'è nata la scelta di trasferirsi a Singapore? Questa esperienza ha cambiato il tuo approccio alla scrittura e più in generale alla musica?
Sono nata con una naturale propensione ai cambiamenti che non mi spaventano ma mi eccitano. Cosí quando in famiglia si è prospettata l’opportunità di trasferirsi a Singapore  l’ho accolta con entusiasmo. Ovviamente l’Italia mi manca, ho una nonna di 90 anni a Roma e tanti cugini e zii e nipoti! Mi mancano gli amici e non vedo l’ora di riabbracciarli tutti non appena la situazione del Covid ci consentirà di ricominciare a viaggiare. 
In Italia o a Singapore le mie canzoni nascono in vari modi: una chitarra sotto un albero e giù di getto, o di notte con la keyboard a volume basso per non svegliare i miei, o fiumi di strofe e ritornelli su quaderno di scuola quando non riesco a seguire la lezione. Le canzoni più upbeat nascono spesso direttamente sul pc. Dipende da cosa sto scrivendo, dal mio umore del momento. A volte parto dalle parole, a volte dalla melodia, a volte da un beat. Quello che ho capito qui a Singapore è che non devo affezionarmi alla prima idea, devo lavorarci sopra, fare prove e cambiamenti, confrontarmi con altri musicisti e  lavorare in team. 

L'aver studiato canto avrà sicuramente affinato particolarmente il tuo stile. Puoi dirci quanto e come uno studio approfondito faccia la differenza rispetto ad un percorso da autodidatta?
Aver studiato canto, ma anche pianoforte e teoria musicale mi hanno reso un minimo più sicura quando mi sono trovata a confrontarmi con musicisti adulti e di successo. Studiare musica significa avere le basi per poter esprimere il proprio talento, che altrimenti può andare sprecato se non hai gli strumenti per tirarlo fuori. 
Inoltre per noi cantanti la tecnica è fondamentale per tenere in salute le nostre corde vocali, che sono il nostro strumento. Cantare da autodidatta può mettere a serio rischio la voce.  
Grazie Cherry Press per questa chiacchierata! Apprezzo molto il vostro sostegno dall’Italia. Un abbraccio