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“Morire leggenda” l’album d’esordio di Sheng. L'intervista

“Morire leggenda” è l’album d’esordio dal sapore internazionale di Sheng. Il disco è un viaggio nella realtà di Sheng vissuto attraverso i suoi occhi. Ogni traccia ne racconta un aspetto secondo il sound e il linguaggio più adatto. Sulle strumentali, tutte a cura di Brvss, si alternano rime di piombo e ritornelli più leggeri che mettono d'accordo ascoltatori di tutte le generazioni. Non è il disco di un emergente, come molti si sarebbero aspettati, ma la riprova che Sheng parla con la consapevolezza di un veterano. Morire Leggenda è il punto di rottura nel copia-copia generale della scena odierna: non è un disco fatto per piacere, e proprio per questo, piace.

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo disco d’esordio: «Finalmente ci siamo, ho lavorato a questo disco con tutto me stesso, superando di gran lunga l’obiettivo che mi ero imposto. Penso di aver alzato veramente molto il livello della mia musica, le connessioni con Francia e USA presenti nei featuring sono un grande risultato per me e la mia città. In "Morire Leggenda" c'è gran parte di me: la mia storia, i miei sorrisi, le mie lacrime. Sono sicuro che gli ascoltatori recepiranno, e non vedo l’ora di poterlo portare live».

L'INTERVISTA

Qual è l'obbiettivo che cercherai di raggiungere a breve in questo rap game?
Voglio ritagliare uno spazio mio, con il mio sound e le mie idee senza scendere a compromessi.

Un palco sul quale sogni di esibirti una volta terminato il COVID? 
Spero di calcare più palchi possibile in tutta Italia, ho un disco da suonare in giro e non vedo l'ora di poterlo fare.

Qual è un concerto, sia da spettatore che da protagonista, che ricordi particolarmente? 
Ho aperto il live di Gue Pequeno, in una città in cui non credevo la mia musica fosse arrivata. Parte il primo brano, e la gente sotto al palco inizia a cantare con me, e così per i brani successivi, è stato bellissimo!

Rimanendo sulla tematica live. Molti artisti negli ultimi anni prediligono uno show in playblack, rinunciando quindi all'atmosfera live che rende unico un concerto. Cosa ne pensi a riguardo?
Ti dirò, io lo uso spesso, ma come supplemento. Cerco di tenere un alto livello di performance, e se ricorro al playback è solo per rafforzare la mia voce durante l'esecuzione dei brani. 

Il rap sta vivendo un momento d'oro ormai da anni. Pensi ci sarà un momento di flessione a breve? 
Finché la qualità sarà elevata, il livello della musica non scenderà. Forse cambieranno mode e tendenze, ma il rap fatto a maniera non stancherà mai.

C'è un aspetto della tua musica sul quale pensi di dover lavorare e di conseguenza migliorare? 
 Punto a un'evoluzione costante sotto ogni punto di vista, il mio approccio a nuovi sound e sfumature del rap è finalizzato proprio a questo.

Quanto è cambiata la tua vita da quando hai intrapreso questo percorso? In particolar modo è cambiato il rapporto con i tuoi amici? Ti hanno sostenuto negli anni?
Ho trovato una dimensione in cui mi identifico completamente, chi mi vuole davvero bene lo sa e tifa ancora per me dal primo giorno.