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"Scusate il ritardo" il singolo d'esordio solista di Valerio Martino

Dal 16 luglio è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “SCUSATE IL RITARDO” (Blackcandy Produzioni/Believe), primo brano solista di VALERIO MARTINO.

“SCUSATE IL RITARDO”, primo singolo di VALERIO MARTINO, presenta sonorità al confine tra il primissimo punk-rock di Joe Jackson e una sorta di primi Clash più morbidi e cantautorali. Il testo affronta con autoironia tematiche psicologiche come il narcisismo, l'attitudine a fuggire dalle responsabilità, l'inettitudine.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Mi capita spesso di scrivere canzoni con l'intento di sviscerare, conoscere meglio e cambiare parti di me e del mio carattere che mi condizionano, e spesso prendono decisioni a mia insaputa. L'obiettivo dopo aver scritto “Scusate il ritardo” è riuscire a svegliarmi prima di mezzogiorno, azzeccare la temperatura delle lavatrici, e avere rapporti più limpidi e sinceri. Per quanto riguarda la produzione mi sono affidato alla sapiente mano di Samuele Cangi e gli ho detto che l'obiettivo era “non passare in radio”, semplicemente per non dover per forza assomigliare a ciò che va di moda oggi a quest’ora, che poi magari tra un mese sarà totalmente diverso».
Il videoclip ufficiale di “Scusate il ritardo”, diretto da Agustin Cornejo, include un’ambientazione domestica in cui l’artista si trova, per l’intera sequenza di immagini, sdraiato su un divano mentre attorno a lui (e, a volte, letteralmente sopra di lui) tanti diversi personaggi si muovono e alternano senza curarsi della sua presenza.

«Ho sviluppato l’idea del video di “Scusate il ritardo” insieme ad Agustin Cornejo (regista) e Sara Basilone (sceneggiatrice), cercando di rappresentare in maniera caricaturale e immediata il senso di inadeguatezza e spossatezza di fronte alle infinite sfide e richieste della vita – spiega l’artista - Abbiamo deciso di riprendere me stesso spalmato sul divano, mentre una serie di personaggi, alcuni della mia fantasia, altri che rappresentano familiari e amici più o meno stretti, compiono una serie di azioni tra il quotidiano e il paradossale ignorando la mia presenza, e creando una situazione apparentemente casalinga ma che via via diventa sempre più surreale».