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"Il Generale Dalla Chiesa" in onda su Canale 5


Venerdì 3 settembre, in prima serata, Canale 5, ripropone la miniserie «Il Generale Dalla Chiesa», in omaggio alla figura del grande uomo di Stato scomparso 39 anni fa nell’agguato di Via Carini, a Palermo.
 
La miniserie di Giorgio Capitani racconta la parabola di Carlo Alberto Dalla Chiesa, qui mirabilmente interpretato da Giancarlo Giannini.
La giovane moglie, Emanuela Setti Carraro, è impersonata da Francesca Cavallin, mentre la prima consorte, Dora Fabbo, morta d’infarto mentre il Generale indagava sul Sequestro Moro, è recitata da Stefania Sandrelli.
 
Il tragico epilogo della storia ha luogo alle 21 e 15 del 3 settembre 1982, a Palermo. L’A112 della coppia viene affiancata da una BMW, dalla quale partono alcune raffiche di AK-47. Nello stesso momento, l'auto con a bordo l'autista e agente di scorta viene affiancata da una motocicletta: un'altra raffica di mitra ferisce gravemente Domenico Russo, che morirà 12 giorni dopo.
 
 
CARLO ALBERTO DALLA CHIESA
Soldato del Regio Esercito e, dopo l'8 settembre, partigiano nelle file delle Brigate Popolari che libereranno l'Italia, combatte nelle Marche e partecipa alla liberazione d'Italia il 25 aprile 1945.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nell'Italia Repubblicana, si arruola nei Carabinieri e subito si distingue nella lotta al terrorismo e al crimine organizzato.
Negli Anni ‘60 viene mandato in Sicilia, dove combatte Cosa Nostra indagando sugli omicidi di Placido Rizzotto, sulle stragi commesse dal Clan dei Corleonesi e sulla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro.
Nel 1974 viene mandato nel Nord Italia per combattere le Brigate Rosse: le sue indagini portano all'arresto di Renato Curcio e di Alberto Franceschini. Mentre il generale sta svolgendo delle indagini sul Sequestro Moro, muore la moglie Dora. Dalla Chiesa prosegue la sua lotta e sconfigge le BR. Proprio in seguito a questi successi, viene mandato a Palermo per combattere la Mafia.
Conosce Emanuela Setti Carraro, che sposa nonostante i pareri contrari dei figli, i quali nei mesi successivi si riappacificheranno con la giovane donna.
Torna a Palermo come Prefetto, ma lo Stato italiano, che lo aveva aiutato nella lotta contro gli estremismi politici dandogli il permesso di usare tutti i poteri che aveva a disposizione, gli dà un appoggio minore, arrivando pure a osteggiarlo, a eccezione del Presidente Sandro Pertini, che lo sostiene fermamente.
Dalla Chiesa è solo, sia a livello legislativo, sia a livello militare: gli viene negata una scorta adeguata.
Viene ucciso, insieme alla moglie Emanuela e all'agente di scorta Domenico Russo, in un agguato tesogli il 3 settembre 1982, nel centro di Palermo.