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La patria di Itzurza di Alessio Vagaggini dal 6 settembre in libreria

La patria di Itzurza di Alessio Vagaggini arriva in libreria lunedì 6 settembre con Chance edizioni, per la collana Scrittura Spontanea.

Classe 1991 e di origini aretine, l’autore ha vissuto tra Italia, Belgio e Spagna, occupandosi di progetti e affari europei, senza mai tralasciare l’amore per la letteratura.

È proprio da tale passione, unita a un’attenta osservazione rivolta alla Spagna e ai suoi scenari, che prende vita questo romanzo in cui si intrecciano le vite di quattro donne e la Storia, quella con la S maiuscola fa da contesto alle vicende personali di persone così lontane tra loro, ma allo stesso tempo così vicine.

Siamo nella Spagna degli anni ‘80, gli anni in cui il paese era ancora legato a tradizioni e valori secolari ma si imponeva una modernità che ancora non gli apparteneva e per la quale forse non era pronto, la Spagna in cui ETA rivendicava l’indipendenza, il Franchismo era decaduto ma ancora vivo nella vita politica e sociale.

“La Patria di Itzurza nasce come omaggio a un paese, la Spagna, verso il quale ho sempre provato un’attrazione particolare, sia per le vicende politiche che lo hanno caratterizzato, sia per il fascino di una cultura simile ma al contempo molto diversa dalla nostra” – ha dichiarato l’autore. 

Aver vissuto a Siviglia mi ha sicuramente agevolato nel capire la vita quotidiana, la memoria, gli ideali e tutte le sfaccettature di un paese che ho cercato di riprodurre nei personaggi che popolano il romanzo. La Spagna degli ’80 è infatti una fucina di idee (le rivendicazioni della periferia contro il centro, la transizione verso la democrazia dopo decenni di Franchismo, il nuovo ruolo della donna in una società estremamente maschilista) che assumono qui una carica emotiva difficilmente rintracciabile altrove. In questo contesto si inserisce la centralità dell’universo femminile, dato che le protagoniste del romanzo sono quattro donne fra loro estremamente diverse. La Patria di Itzurza cerca di indagare le motivazioni che sottostanno alle scelte di ognuna, le loro azioni, i lori ideali, senza mai giudicare, bensì scavando a fondo nella natura umana e nel senso dell’esistenza”.

“Alessio Vagaggini – ha affermato l’editore Andrea Stella - ha un romanzo di valore ed è una persona che merita l’attenzione dei lettori e l’impegno della casa editrice. È riuscito a scrivere un libro non solo capace di ricreare un contesto storico perduto, restituendogli il fascino e l’attenzione che gli sono dovuti, ma anche di rendere tale ambientazione funzionale per una storia che è universale, diventando un viaggio dentro l’animo umano in cui ogni lettore e soprattutto lettrice può riconoscersi”.

Preparatevi a scavarvi dentro, a non leggere così diverse le parole amore e tradimento, a sorprendervi delle vostre emozioni contrastanti: questa è una storia dalla quale non si esce se non ci si guarda dentro.

Sinossi:  Un romanzo in cui si intrecciano le vite di quattro donne, in cui la Storia con la S maiuscola fa da contesto alle vicende personali di persone così lontane tra loro ma allo stesso tempo così vicine.

Siamo nella Spagna degli anni ‘80, gli anni in cui il paese era ancora legato a tradizioni e valori secolari ma si imponeva una modernità che ancora non gli apparteneva e per la quale forse non era pronto, la Spagna in cui ETA rivendicava l’indipendenza di Euskadi, il Franchismo era decaduto ma era ancora vivo nella vita politica e sociale.

Questa è La Patria di Itzurza, dove la protagonista vive la sua vita e combatte le sue guerre, battaglie per i suoi ideali e per se stessa, per ritrovare la capacità di essere amata e scoprirsi finalmente donna.

Come la sua terra, Itzurza vive un periodo di evoluzione e drastici cambiamenti e non riesce a cogliere sempre i contorni della sua identità. Questo aspetto sarà il punto di contatto con le altre donne del romanzo, in particolar modo con Clara, con cui, per un capriccio del destino, intreccerà la sua esistenza e sarà inevitabile per entrambe doversi guardare dentro nel profondo, e riconoscere le fragilità personali nelle difficoltà e nelle amarezze, accettando il proprio lato più intimo e al contempo umano. Con loro anche Maria, l’attrice decaduta che vive nella memoria della sua epoca di gloria, e Elena, il personaggio più statico del romanzo, il cui “risveglio” richiama da vicino concetti propri delle filosofie orientali, devono fare i conti con se stesse, con i rapporti familiari, le aspettative disattese e le rinunce.

Da un lato abbiamo la guerriera, che deve comprendere per cosa vale la pena combattere, e dall’altra abbiamo una famiglia disgregata che ha perso la sua unità molto tempo addietro.

Ma ciò che unisce tutte queste donne sono, appunto, le difficoltà che devono affrontare per imparare ad accettarsi, e più della politica che sembra inesorabilmente condizionare le loro vite, sarà il bisogno di deporre le armi e perdonarsi che renderà possibile l’andare avanti e poter guardarsi allo specchio con occhi diversi.