Default Image

Months format

Show More Text

Load More

Related Posts Widget

Article Navigation

Contact Us Form

Breaking News

1000Streets: la via della fusion digitale


Si intitola “Electro Way” questo primo disco del supergruppo 1000Streets, orchestra che nella produzione ha contato oltre 55 figure all’attivo per la realizzazione di un disco davvero emblematico, ricco di sfumature, di energia vitale impressionante, di ritmo ma anche di tantissima riflessione. La fusion nel suo più ampio dei significati, dove lo swing moderno sposa anche trame blues e forme pop industriali apolide, senza tempo e localizzazione. Il tutto in un sound davvero impressionante. “Electro Way” sarà a breve disponibile anche in una preziosa release in vinile.
 
La prima grande domanda è: che vita ha avuto in questa pandemia un collettivo gigante come il vostro?
È stato ovviamente molto complicato portare avanti il progetto in così tanti nel periodo di pandemia, ma da un certo punto di vista è stato anche motivante perché ci ha costretto a reinventarci e a trovare nuove soluzioni. Le registrazioni audio in studio sono state fatte a sezioni in modo da limitare il numero di musicisti nello stesso luogo, mentre l'impresa più complicata è stata registrare i videoclip di un'orchestra intera. Per fortuna esiste la tecnologia in greenscreen e, con il supporto di Terroir Films, abbiamo organizzato giornate intere di riprese registrando un musicista, una comparsa o una ballerina alla volta per poi mettere tutti insieme in diverse ore di montaggio.
 
E dunque che tipo di codifica ha ottenuto ogni singola vibrazione positiva che avete messo nel disco?
Nonostante le difficoltà e il periodo particolarmente buio, questo disco ci ha permesso di tenere vivo il progetto e, invece di rallentare il processo evolutivo dell'orchestra, è stato uno stimolo per spingere sull'acceleratore e oltrepassare tutte le difficoltà del caso pur garantendo la sicurezza a tutti i partecipanti. È sicuramente stato un lavoro motivante e carico di energia
 
Punto su questo argomento visto che il vostro lavoro è ampiamente ricco di colori accesi e, appunto, “Good Vibes”. Che sia una vera rivoluzione per questo tempo?
I testi non sono stati ideati per rispondere allo strano periodo e per dare un messaggio riferito alla pandemia, però sicuramente la situazione mondiale ha inciso sul nostro mood e ha fatto uscire per la prima volta la nostra musica. Una rivoluzione non saprei, quel che è certo è che secondo noi il mondo musicale deve poter trasmettere tutte le emozioni e i sentimenti umani e sicuramente l'energia positiva e le "Good Vibes" giocano un ruolo molto importante in tutto ciò


 
E dunque secondo voi quanto c’è di sociale in questo disco?
Come detto sopra, non è stato fatto per rispondere alla pandemia, ma sono certo che un po' di allegria e di sound energizzante non può che far bene a chiunque in questo momento.
 
Avete anche portato in rete una versione - come dire - in “smartworking”… vero o sbaglio?
Esatto, abbiamo deciso di trasmettere due concerti in streaming di presentazione dell'album. Il primo durante la primavera, quando la situazione delle riaperture e la possibilità di fare eventi dal vivo era ancora dubbia, la seconda a fine estate per dar modo al pubblico che non ha potuto assistere ai concerti live, di vederci suonare la nostra nuova musica. Il secondo concerto è rimasto online ed è disponibile gratuitamente sul nostro canale YouTube.
 
Tantissime collaborazione, impossibile citarle tutte. Ma posso chiedervi del perché questa formula?
La 1000Streets porta avanti ormai da 5 anni una strada fitta di collaborazioni, queste sono state fondamentali per la nostra crescita in quanto ci hanno permesso di confrontarci con nuovi musicisti in modo quasi costante, di imparare da loro, di crescere musicalmente e di trovare la nostra strada artistica. Il nostro primo album, quindi, ha voluto anche omaggiare questo tipo di operatività e rinnovare il nostro entusiasmo nel collaborare con altre realtà