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Simona Severini: intervista all'eclettica cantautrice milanese


“Non faccio niente” (Virgin Records / Universal Music) è il nuovo singolo di Simona Severini. Scritto dalla stessa cantautrice e composto insieme al produttore Luca Mattioni, il brano parla del fascino dei sogni, del valore del tempo passato nei propri pensieri. 

Un elegante viaggio introspettivo fatto di vocalità soul e giochi ritmici, in equilibrio tra cantautorato pop e le sonorità della nuova scena urban e R’n’b internazionale, l’inizio di un nuovo percorso per Simona che la vede affiancata da alcuni dei musicisti più importanti della scena italiana come Giorgio Secco alle chitarre, Diego Corradin alla batteria, Andrea Torresani al basso, e Luca Mattioni a synth, tastiere e produzione artistica.


Ciao Simona, benvenuta sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinata alla musica?
Ciao! Grazie, è un piacere rispondere alle domande!
Posso dirti che per me la musica c’è sempre stata, da quando ero piccolissima. Ho iniziato ad ascoltare i vinili sul seggiolone, ho iniziato a cantare e parlare più o meno contemporaneamente. A cinque anni ho pregato i miei perché mi facessero studiare chitarra e poi non ho più smesso. Diciamo che mi accompagna da tutta la vita.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Sicuramente Joni Mitchell è stato il mio primo grande amore. Ammiro la sua perfezione e il suo essere onesta in modo disarmante. Ha scritto musica che durerà per sempre. Ho ascoltato tanto Bon Iver e Damien Rice. Sono molto appassionata di Jazz, è il mondo da cui vengo, due musiciste e cantanti che mi hanno molto influenzata sono Gretchen Parlato e Becca Stevens, hanno un approccio molto contemporaneo, la loro musica è un mix di tantissimi elementi, jazz, musica contemporanea, electro pop, e cantautorato. Un po’ quello che piacerebbe fare a me.  Adoro anche Emily King e Arlo Parks. Una cantante che ho ascoltato ultimamente e mi ha scioccata è Yebba, ha qualcosa nella voce di inspiegabile e profondamente emozionante.

Tre aggettivi per definire la tua musica.
Onesta, diretta e ironica perché credo sia importante prendersi sul serio al punto giusto.

Hai suonato in diversi festival e club, tra i quali il London Jazz Festival, il XJazz! di Berlino, IIC di Londra e Oslo e il Blue Note di Milano. C'è un'esperienza o un palco che porti nel cuore?
Porto nel cuore il mio concerto ad Umbria Jazz. È stato il primo concerto importante. Ero agitatissima avevo davvero paura! Solo che quando ho troppa paura a me viene sonno quindi erano tutti preoccupati, non capivano perché stessi per addormentarmi prima di salire sul palco. Poi è andato tutto benissimo, è un ricordo che conserverò per sempre.

Come è nata la collaborazione con Luca Mattioni?
È nata nel 2019 quando ho partecipato alle selezioni per Sanremo Giovani, dopo la canzone per Sanremo c’è stato “Ipotesi”, il mio EP uscito nel 2020 e poi “Non faccio niente”. Luca è molto sensibile, mette un sacco di passione e cura in quello che fa. Ho imparato tanto dal periodo in studio con lui e la bellissima squadra con cui lavora. Li ringrazio per tutto quello che hanno fatto per me!

“Non faccio niente” è il tuo nuovo singolo, composto insieme al produttore Luca Mattioni. Quale messaggio vuoi comunicare con questo brano?
La canzone è dedicata al tempo passato a pensare che spesso viene considerato inutile, non attivo, e per me invece è fondamentale. Quando pensi da fuori sembra che tu non faccia niente, il titolo gioca su questo. Più che un messaggio è una dedica, non ho l’ambizione di lanciare messaggi con quello che scrivo, lo faccio più per necessità, per analizzarmi. 

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Vorrei dire ai lettori di Cherry Press di rimanere aperti, di ascoltare con la loro testa e le loro emozioni al fuori delle mode. 

Intervista a cura di Barbara Scardilli