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Luisella Soldini opinionista del talent " The Coach"


Luisella Soldini fa parte degli opinionisti della terza edizione di The Coach. Un’esperienza arrivata dopo la partecipazione, in qualità di coach, dello scorso anno, dovuta anche al fatto che insegna canto da più di 15 anni.

“Ho iniziato il mio percorso come coach, lo scorso anno, ma purtroppo non sono riuscita ad arrivare alle fasi finali. Il fatto che i produttori Luca Garavelli e Marco Zarotti si siano ricordati di me, affidandomi questo ruolo, mi ha fatto capire che il mio mestiere poteva essere utile alla nuova edizione della trasmissione. Ed è stato davvero un grosso piacere, oltre che un onore”.

La Sordini ha conosciuto il programma grazie ad alcuni amici e colleghi che avevano partecipato alle edizioni precedenti ed ha pensato che fosse uno stimolo interessante per fare una nuova esperienza di vita.

“Ero cosciente del fatto che andare in televisione mi avrebbe arricchito sia a livello professionale, sia a livello umano. Mi cimento in queste nuove esperienze non per i risultati effettivi, ma per quello che mi lasciano una volta che finiscono. E The Coach lascia veramente tanto, se sai cogliere l’occasione nel modo giusto. Se riesci ad affrontarlo mettendoti sotto esame è veramente un’esperienza molto bella”.
Una bella esperienza che le ha fatto conoscere tre ottime persone: i produttori Luca Garavelli e Marco Zarotti e la conduttrice Agata Reale.

“Marco è allegro, disponibile ed incoraggia i propri collaboratori. Ogni momento condiviso con lui è stato un immenso piacere. Al tempo stesso, Luca è una persona veramente accogliente e spiritosa. Non manca mai la battuta e la risata. Agata è di una capacità di empatia pazzesca con i ragazzi. Ha anche la sua esperienza personale che, probabilmente, l’ha resa una donna veramente sensibile e una persona differente da tanti”.

Un amore, quello per la musica, che Luisella ha cominciato a provare fin da quando era una bambina, visto che avendo uno zio giornalista che lavorava in teatro ha avuto modo di conoscere le opere liriche, che le venivano raccontate al posto delle favole.

“Sono cresciuta a pane e Puccini. Il canto mi ha sempre accompagnato. Ho iniziato a suonare la chitarra, a 16 anni sono arrivate le esibizioni nei locali. Circa 20 anni fa mi sono affacciata al mondo dell’insegnamento con grande umiltà, perché pensavo che non fosse un mestiere che sarei stata in grado di gestire. Ho scoperto un mondo. D’altronde, l’insegnamento è preziosissimo; ti permette di dare agli altri tutto quello che hai vissuto”.