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MT/solo: l’ordine come conseguenza del caos


Questo esordio sembra arrivarmi come un ordine da rintracciare nel caos della scrittura istintiva. E forse non è un caso che Matteo Ficozzi e Tommaso Bitossi ovvero gli MT/solo decidono di titolarlo “Pezzetti”. Forse. O forse è talmente grande il mondo dentro cui navigare che ad ora sembra impossibile fotografarlo in poche righe. Un disco poliedrico dentro cui il nuovo soul e quel retrogusto esotico fa da capolino per un rimando estemporaneo dentro gli anni ’80 che ormai sembrano divenire un obbligo per tutti. Disco interessante… da approfondire sicuramente.

Un disco complesso, cosmopolita, senza tempo e geografia. Un vero collage di vita e di “pezzetti”. Lunga la gestazione e la genesi. Come si racconta? Come si riassume?
“Pezzetti” è un disco di favole contemporanee, un diario dove abbiamo mascherato le nostre vite con personaggi e situazioni fantastiche. È anche un percorso che parte dall'accettazione di una situazione ambigua, potenzialmente pericolosa in Summer, attraversa vari gradi di distruzione del protagonista, fra la ricerca di redenzione come in “Largo” ed il puro autolesionismo emozionale di “Inverno”. 
Arriva infine a tirare il fiato nella tranquillità di “Gold”. 

Il nuovo soul impara in diverse forme. Cosa e come prendete ispirazione dalla costa ovest del mondo?
Non abbiamo avuto una sola fonte di ispirazione, il disco è molto variegato. 
La grande diffusione e qualità oggi di quella corrente detta Black ha di certo giocato un ruolo importante. Non solo Stati Uniti, ma anche Gran Bretagna con i Jungle, fino all'Australia degli Hiatus Kaiyote. Il tutto mescolato a mo' di patchwork. Nessun riferimento esplicito quindi, solo la nostra versione. 

Le voci corali però ci riportano a quel folk di Simon e Garfunkel o ai più moderni King of Convenience. A questo ci avete mai pensato?
I King of Convenience sono spesso citati durante le nostre sessioni in studio, senza dubbio rientrano nella cerchia dei nostri "maestri". Il coro è una caratteristica che non gode oggi di particolare fama, ma ci piace perché dal punto di vista armonico è un gioco impareggiabilmente divertente. 

Quali di questi “Pezzetti” avete scartato subito dopo il disco e quali invece conserverete a lungo?
Se parli di canzoni, direi nessuna scartata. Viviamo costantemente nella riscoperta dei nostri brani. La scrittura è una cosa molto istintuale per noi, quindi prendere pienamente coscienza del valore di un brano, ha il tempo e l'impegno di una lunga autoanalisi. Portare il disco su un palco, digerirlo bene,  vedere la risposta del pubblico e sapere come lo interpreta, sarà la vera prova del fuoco.