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Castano Shock: il rock dentro “Double One”


Prendere una chitarra elettrica e mutilarla? Certo che ci vuole coraggio ma la storia del rock ci ha messo davanti anche numerose altre violenze non meno urticanti. Castano Shock lo fa, lo sa fare e sinceramente il risultato non fa sentire la mancanza. Esce “Double One”, anche ricco di un nuovo video in rete. Niente di glam probabilmente anche se l’andazzo sembra avere quei connotati precisi. Tuttavia parliamo di un disco che punta al centro di quel gusto tutto italiano, un underground che esce fuori dalla sua nicchia e ha tutti le carte in regole per essere… un gran disco main stream.

Quanto glam rock visionario… ispirazioni principali?
Non ho mai avuto o ascoltato un disco glam ...adoro Bryan Ferry (progetto solista) ma dei Roxy Music sono rimasto travolto solo da “Love is the Drug", ti giuro quando sento il rock americano tutto "yeah" e "baby" mi scende il latte alle ginocchia!
Ispirazioni? Police, non tutto, Nirvana, non tutto, ma ho scritto “Double one” con l'idea di non "richiamare" nessuno... e si sente!

Il mondo inglese mi arriva più per i modi della tua scena che per i suoni del disco… o sbaglio?
La lingua italiana non ti permette di fare "all'inglese" , credimi. La musica, ribadisco, è un incastro ritmico dato da double one (le due corde), il basso e la drum... volevo un suono diretto, senza sovraincisioni e snello, crudo, ignorante e furbo!

E dal vivo suoni la due corde? Ma, perdonaci l’ignoranza… da dove nasce la double one?
Vidi casualmente un video di Brushy (“Chicken in the Corn”), il ragazzo di colore che canta un crossover di blues e rap con una chitarra sgangherata con una sola corda. Mi colpì, funzionava e di brutto... rimasi deluso quando ascoltando gli altri suoi video emerse il limite della sola corda e il mondo unplugged. Poi ebbi l'illuminazione: 2 corde uguali x avere una terza minore dove di solito ci trovi una quinta aumentata.
Il prototipo con la chitarra classica come Brushy e poi il coraggio di portare tutto su una elettrica ma con basso e batteria...
Prendere una chitarra elettrica e mutilarla ...ci vuole tanto coraggio, credimi!!!

E poi come mai questo bisogno di sottrarre corde e possibilità di suono?
Per essere diverso, almeno un po’ rispetto agli altri... e poi perché "avevo premuto tutto" con i dischi precedenti quindi dovevo cambiare…

Abbiamo anche molto sentito un certo avvicinarsi verso la scena irriverente dell’underground italiano… non credi?
Irriverente, si mi piace… ironia pungente… temi seri presi in modo shock. L’ho sempre fatto (“Milf”, “Presunto potere”, “Lo chiamerò Marcello”, “In una zanzariera”… brani del 2016 “Sono un Alieno”).