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Cinzia Corrado: la sua nuova storia inizia oggi


Eccoci come promesso ad indagare sul nuovo singolo di Cinzia Corrado. Con “Una nuova storia” si celebra il ritorno sulle scene da quel Sanremo del 1985 che la vide trionfare nella sezione giovani. Un punto luce anche sul video diretto da Ermanno Corrado e su questo brano di bel canto italiano e ricco di allegorie poetiche sulla nuova condizione sociale dentro cui vive ciascuno di noi. Un brano di solare speranza…

La guerra da un lato, la speranza dall’altro. Come congiungi questi due estremi? 
Sono parti indissolubili della vita. Da una parte il conflitto interiore e spesso anche fisico, l’incapacità di sentirsi all’altezza, il timore di essere oppressi. Dall’altra parte lo stupore oltre ogni avversità, la certezza che possa esserci qualcosa di migliore che ci gratifichi. 

Chi è Cinzia Corrado oggi? E come la musica ti è sempre rimasta compagna? 
Sono una donna nuova, un'artista nuova. Sono rinata. Sono diversa e mi sento migliore. La musica è stata la colonna portante della mia vita. Mi ha aiutata a insorgere, a sorgere, a crescere, a inventarmi. 

Ma quel tradimento? Tutti te lo chiederanno… e tu l’hai vissuto come un tradimento? Ovviamente parliamo di quel Sanremo e di quella esclusione…
Non lo vivo totalmente come un tradimento. Con l’ambizione giovanile probabilmente lo è stato. Con occhi di donna la vedo diversamente. Lo spettacolo è un mondo davvero complicato e difficile da gestire. Non avrei avuto la maturità sufficiente per affrontare troppo stress. 

E perché torni in scena soltanto oggi?
Perché oggi sono matura. L’arte non ha tempo, non ha età né genere. Non esiste una scadenza. Si fa arte quando si sente la necessità di comunicare. Io sono pronta a farlo adesso, ancora una volta, con una nuova storia.

Bello questo video. Com’è nato?
Con il mio staff, abbiamo cercato di offrire al pubblico parte delle bellezze della mia terra e parte della mia vita stessa. La guerra è chiaramente una metafora. Ma la certezza è che ogni guerra giunge ad una conclusione e ciascuno ha il dovere di concedersi l’opportunità di superare il proprio dolore per migliorarsi e vincere la propria battaglia personale.