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CATO presenta il terzo album “Nella testa ridi”. L'intervista


Oggi vi parliamo di Cato, al secolo Roberto Picinali, che venerdì 11 novembre torna con il terzo album dal titolo “Nella testa ridi”, riportando sulla scena musicale il suo stile trasparente e squisitamente genuino.

Il cantautore ci porta di nuovo nel suo mondo, diretto, ed immediatamente riconoscibile: luoghi e momenti, che disegnano quadri di vita a cui tutti un po’ apparteniamo o siamo appartenuti almeno una volta.

Abbiamo intervistato CATO per conoscere meglio e scoprire i suoi progetti.

Ciao Cato, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Prima di tutto parliamo un po’ di te. Come ti sei avvicinato alla musica?
Ciao Ragazzi grazie per l’intervista! A 16 anni ho iniziato a rappare con un gruppo di amici è li che ho iniziato a scrivere le prime bozze di testi, poi a 19 mi son comprato la chitarra….

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Ho ascoltato parecchio i Led zeppelin, Doors, Joy Division, Clash, Manonegra, Depeche Mode, Jeff Buckley.

Come nascono le tue canzoni?
Di solito mentre cazzeggio con la chitarra, mi scrivo i riff, i testi arrivano sempre dopo. 

Venerdì 11 novembre esce il tuo terzo disco dal titolo “Nella testa ridi”. Cosa rappresenta per te questo progetto discografico?
Arriva 6 anni dopo + Love – Stress, decisamente un passo avanti, grazie anche alla collaborazione con Francesco James Dini del 1901 Studio, ho imparato molto da lui e lo ringrazio. Le registrazioni dell’album sono iniziate a settembre 2018 le ho concluse a febbraio 2021. Tre singoli hanno anticipato l’uscita dell’album Cogli la mela, Nella testa ridi e Le scuse buone.



Cosa ti ha influenzato maggiormente nella scrittura dei brani?
Come sempre la quotidianità scrivo quasi sempre quello che vivo e quello che vedo.

“Nella testa ridi”, perché questo titolo?
Perché ha molte sfaccettature, mi piace l’idea che ognuno lo può far suo interpretandolo.

C’è un filo conduttore che lega le tracce del disco?
L’amore per la musica, i viaggi, i motori le mie passioni di sempre.
La consapevolezza di vivere nel presente.

C'è una canzone dell’album a cui sei particolarmente legato?
Le mie ombre racconta di un caro amico.

Sappiamo che sei attento al sociale. Ce ne vuoi parlare?
Da sempre mi piace abbinare la mia musica ad azioni concrete, grazie alla mia musica e viaggi ho collaborato con diverse associazioni tra le quali: Emergency, Admo, Rotary Foundation, Yanapakuna, Fondazione Gritti e Minetti, Traiettorie instabili.

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
A breve uscirà un nuovo video, e qualche concerto le date le trovate sul sito
catoband.com
A presto ragazzi un abbraccio.
Robi Cato

Intervista a cura di Barbara Scardilli