"Un senso che non vorrei" è un brano in cui prende vita la contrapposizione tra ciò che si prova quando finisce un rapporto e i bei ricordi indelebili che inevitabilmente affiorano dentro ognuno di noi facendoci provare emozioni uniche. La passione, la sensualità e l’amore, secondo il cantautore sono ingredienti indispensabili in un rapporto. Emozioni in continua evoluzione, un turbinio di sentimenti che Fabio Martorana ha voluto esprimere con una poesia in musica.
Ciao Fabio, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Certamente. Inizio col dirvi che sono un ingegnere, un imprenditore e un cantautore da sempre appassionato di musica. Mi sono avvicinato alla musica che ero un bambino, quando per la prima volta vidi una chitarra. All’età di 13 anni facevo parte di un gruppo in cui suonavamo le Cover dei Nirvana in Sicilia. Poi ho dovuto lasciare la mia città e ho iniziato a studiare ingegneria. Nel 2021 uscì il mio primo film “Oltre le nostre vite” e di conseguenza la colonna sonora “Anima Bianca”. Da lì non mi sono più fermato.
Certamente. Inizio col dirvi che sono un ingegnere, un imprenditore e un cantautore da sempre appassionato di musica. Mi sono avvicinato alla musica che ero un bambino, quando per la prima volta vidi una chitarra. All’età di 13 anni facevo parte di un gruppo in cui suonavamo le Cover dei Nirvana in Sicilia. Poi ho dovuto lasciare la mia città e ho iniziato a studiare ingegneria. Nel 2021 uscì il mio primo film “Oltre le nostre vite” e di conseguenza la colonna sonora “Anima Bianca”. Da lì non mi sono più fermato.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Sono cresciuto con i Nirvana, Led Zeppelin, Pink Floyd e Bob Dylan. Ascolto ogni genere di musica per poter prendere spunto da tutti gli artisti, italiani o meno. Cerco però di rendere la mia musica più originale possibile dalla melodia alle parole.
Sono cresciuto con i Nirvana, Led Zeppelin, Pink Floyd e Bob Dylan. Ascolto ogni genere di musica per poter prendere spunto da tutti gli artisti, italiani o meno. Cerco però di rendere la mia musica più originale possibile dalla melodia alle parole.
Tre aggettivi per definire la tua musica.
Se devo descrivere la mia musica con tre aggettivi, questi sarebbero coinvolgente, emozionante ed elegante.
Se devo descrivere la mia musica con tre aggettivi, questi sarebbero coinvolgente, emozionante ed elegante.
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Con “Un senso che non vorrei” voglio trasmettere quel senso di vuoto che si prova quando finisce una storia importante. Di conseguenza voglio far percepire, a chi mi ascolta, la positività che bisognerebbe provare ricordando i bei momenti vissuti insieme a quella persona che resteranno indelebili.
Con “Un senso che non vorrei” voglio trasmettere quel senso di vuoto che si prova quando finisce una storia importante. Di conseguenza voglio far percepire, a chi mi ascolta, la positività che bisognerebbe provare ricordando i bei momenti vissuti insieme a quella persona che resteranno indelebili.
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Qual è la cosa più importante da realizzare oggi? Qualsiasi cosa basta che miri alla mia felicità e alla felicità della persone a cui voglio bene.
Qual è la cosa più importante da realizzare oggi? Qualsiasi cosa basta che miri alla mia felicità e alla felicità della persone a cui voglio bene.
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Ovviamente di correre ad ascoltare i miei singoli! E inoltre di non smettere mai di coltivare i propri sogni e di continuare sempre a realizzarli nel migliore dei modi.
Ovviamente di correre ad ascoltare i miei singoli! E inoltre di non smettere mai di coltivare i propri sogni e di continuare sempre a realizzarli nel migliore dei modi.
