Atipico: il suo primo disco di inediti

 

Il pop d’autore che nel suo primo tentativo ufficiale sembra già di dimostrare chiari gli intenti e la sua maestranze. Atipico, al secolo Andrea D’Orazio, ci regala un ascolto che molta parte della sua ragione ci rimanda a quel sentire adolescenziale, di nuove codifiche moderne della vita di provincia, di esistenza sul quel filo conduttore che sono i sentimenti e le tante vicissitudini a corredo. Un suono pulito, un ascolto assai intelligente e sincero questo disco dal titolo “Eterno”.
 
Cosa significa per te la parola “Eterno”?
Grandezza, incertezza e speranza
 
Bello il suono di questo disco. Molto classico anche se non si priva di alcune ricerche. Come ci hai lavorato?
I miei brani nascono tra chitarra e piano, quindi abbiamo dato seguito al primo arrangiamento per ogni traccia , puntando molto ad disco suonato. Gran parte degli strumenti percepiti sono stati registrati con strumenti veri per poi arricchire con i supporti digitali
 
Essere Abruzzese, quindi vivendo in un luogo di periferia… ti ha contaminato la scrittura in qualche modo?
Questo è un buono spunto di riflessione.. sicuramente incide nel modo di approcciarmi alle cose, al modo di osservare e pensare. Amo godermi quello che questa terra offre come il mare , la montagna , i paesaggi e i colori , tutto questo inconsciamente potrebbe aver influito anche sulla scrittura.

 

E la vita discografica? È un esordio che avrebbe avuto altra storia e un altro suono anche se fosse nato a Milano?
L’impronta sonora che ho voluto dare, specie in un esordio è dovuta al mio background da musicista, mi sono approcciato alla musica imparando a suonare la chitarra, per questo mi piace sentire gli strumenti sotto le parole di una canzone.
 
E questo esordio somiglia a quel che avevi in mente?
Mi sono preso il tempo necessario per ascoltare e fare tutte le valutazioni prima del rilascio e posso dire che suona come lo abbiamo pensato, sicuramente è un punto d’inizio e sono sempre aperto all’ascolto per migliorare

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