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Intervista al cantautore Pambianchi


“Fiume” inizia come un’oscura e misteriosa ballad carica di atmosfera, per poi rivelarsi tramite un cambio di chiave e trasformarsi in una malinconica e sognante traccia dance ispirata agli anni 90. Un metaforico annegamento nel dolore, il cui testo affronta molteplici temi che si intrecciano tra loro: l’incapacità di lasciar andare chi si ha amato, i pensieri ossessivi legati a una relazione finita, le questioni rimaste in sospeso, la paura di essere dimenticati e di dimenticare sé stessi.
“Il tempo scorre come un fiume in una sola direzione e mi chiedo se alla fine tu ti ricorderai il mio nome": queste sono le parole del ritornello, una dolce e disperata preghiera che Pambianchi rivolge direttamente all’ascoltatore del brano, alla persona che ha amato e a sé stesso.
 
In questa intervista Pambianchi, nome d'arte di Gregorio Pambianchi ci racconta il suo ultimo singolo "Fiume".
 
Ciao, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Ciao e grazie! Mi sono avvicinato alla musica da piccolo, tra mia mamma che mi portava con sé quando cantava nel coro della chiesa e mio papà appassionato di musica. MTV, Top of the Pops e Festivalbar erano appuntamento un fisso in casa.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Tutti quelli che fanno parte del mio bagaglio musicale. Per quanto riguarda il mio attuale progetto, Paola & Chiara sono la mia prima ispirazione: come loro ricerco una dance-pop italiana, ma dal gusto internazionale, con testi improntati sull'amore e le emozioni. C'è però quel pizzico di tamarraggine aggiunta che arriva diretta da Gabry Ponte e gli Eiffel 65, così come melodie molto orecchiabili sulla scia di quelle cantate dal mitico Giorgio Vanni. Poi ci sono le influenze etniche ispirate alla musica di Anna Oxa, Mango e gli altri artisti che hanno sperimentato in questo senso, portando qualcosa di unico e distintivo all'interno del panorama musicale italiano. 

Tre aggettivi per definire la tua musica.
Diversa, curata, emotiva.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Con Fiume voglio portare chi ascolta a riflettere sull'importanza del ricordo, che in qualche modo coincide con il nostro nome e ci consente di sopravvivere al tempo, vivendo in eterno. Un tema estremamente importante anche dal punto di vista artistico, dal momento che farsi ricordare è diventato molto difficile nel mercato saturo di oggi.
 
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere. 
Perché il tema dell'acqua? Quale ruolo ha all'interno del tuo progetto?
Acqua è dove tutto inizia e tutto ritorna. Elemento liquido e imprevedibile, viene solitamente associato alle emozioni, ma anche a temi universali come la vita, la morte e lo scorrere del tempo. Quando ho ideato il mio progetto, nato per parlare di una relazione finita, mi sono reso conto che l'acqua collegava tutte le tematiche che avrei voluto affrontare nelle mie canzoni. Da qui è nata anche l'idea di utilizzare un corso d'acqua come metafora del processo di elaborazione delle mie emozioni. Una sorta di ciclo interconnesso, composto da brani che si completano a vicenda e che fanno parte di un disegno più grande. Sto rendendo pubblico il mio personale rituale di purificazione, per liberarmi da tutto quello che ho dentro e permettermi di andare avanti.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa intervista e decideranno di darmi una possibilità ascoltando la mia musica. In tal caso, spero con tutto il cuore di riuscire a connettermi con voi e portarvi nuove canzoni in grado di emozionare.