Ricky Ferranti: “Passano le estati è un brano che ho scritto diversi anni fa”

“Passano le estati” è il nuovo singolo di Ricky Ferranti, un brano che racconta del tempo ineluttabile di un'estate conclusa, del cambiamento e le paure che il tutto si trascina con sé. I sogni che svaniscono e che scivolano via. Forse ci hanno ingannato?

 
Abbiamo intervistato per voi il cantautore piacentino. Ecco cosa ci ha raccontato.
 
Ciao Ricky, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Ciao e grazie per questa intervista.
Mi sono avvicinato alla musica attraverso le tastiere e poi le chitarre. Ho ancora in studio una Farfisa anni ’70 che mi aveva regalato mio zio.
Il blues ed il rock mi hanno poi portato alle chitarre elettriche ed acustiche.
 
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Citerei Jimi Hendrix e Mark Knopfler.
La loro musica è stata una folgorazione.
Ricordo ancora l’emozione quando ascoltai per la prima volta il riff di “money for nothing”.
Decisi in quel momento che avrei dovuto suonare quello, non sapevo minimamente come ma sapevo che dovevo farlo.
 
Tre aggettivi per definire la tua musica.
IRONICA
RIFLESSIVA
MALINCONICA
 
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
È un brano introspettivo con un testo malinconico supportato da una musica vivace.
Parla del tempo che passa e dei sogni che svaniscono.
Il messaggio alla fine è quello che non bisogna perdere tempo e cogliere l’attimo.

Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Allora…nessuno mi ha mai chiesto che strumento vorrei suonare se non suonassi la chitarra…. la risposta è il violoncello. Nella prossima vita suonerò il violoncello.
 
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Intanto grazie e prendetevi del tempo per ascoltare della buona musica con un buon impianto audio.

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