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Anyma: “Voglio invitare chi si sente “diverso” come me, a trovare la sua fiamma interiore…”


L’intervista ad Anyma che torna in radio con il nuovo singolo “Casa” prodotto da Tradez. All’interno del pezzo, l’artista descrive la sua personalissima visione del mondo, lontana dal materialismo spiccio legato alla dipendenza dal denaro e dai social network che sempre più pervade la società, dando valore, invece, al sentimento più alto ossia l’amore.
 
Ciao Anyma, benvenuta sulle pagine di Cherry Press!  Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinata alla musica?
Ciao! Mi sono avvicinata alla musica a 8 anni quando ho iniziato a suonare la chitarra e cantare: avendo poi un batterista in famiglia andavo sempre ai concerti del suo gruppo che, durante le pause mi faceva suonare qualche pezzo ed ho così acquisito molta dimestichezza col palco.
A 12 anni ho iniziato, invece, a scrivere canzoni: mi sentivo diversa dagli altri miei coetanei che pensavano solo a divertirsi, il mio sogno più grande era già quello di trasmettere emozioni con quello che scrivevo.
 
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Sicuramente negli anni ho ascoltato fino allo sfinimento cantanti come Beyoncé, Alicia Keys, Amy Winehouse e Lauryn Hill, ma la musica che faccio ora è molto ispirata al Pop/Trap-Pop americano: artiste come Rihanna, Doja Cat e Kehlani sono all’ordine del giorno nelle mie cuffie.
 
Tre aggettivi per definire la tua musica.
Vera, autentica e libera.
 
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Voglio invitare chiunque lo ascolterà a guardarsi dentro e chiedersi se quella spasmodica ricerca di adeguatezza agli standard della società sia così importante da dimenticarci i sentimenti.
“Anche su una Royce che sfreccia in strada, non mi sento okay, tu sei casa”.
 
Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Tutti mi chiedono quando ho iniziato a scrivere ma nessuno mi chiede il perché: mi sentivo diversa da tutti, come se la gente attorno a me fosse tutta superficiale, e ho capito che il modo migliore per sfogarmi era mettere su note e penna la mia vita.
 
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Voglio invitare chi si sente “diverso” come me, a trovare la sua fiamma interiore, la sua arte, perché essere unici è un pregio, mai un difetto.