“EXTRATERRESTRE” di Eugenio Finardi è una pietra miliare del cantautorato prog italiano,e a distanza di quasi cinquant’anni risulta tremendamente attuale; rivisitarla è stata una scelta naturale. Finardi la pubblicò nel 1977, e il desiderio di fuga nello spazio alla ricerca del "pianeta sconosciuto”” era altissimo, desiderio che ancora oggi è una costante dell’Essere umano (ma questa volta, aggiungo, senza ritorno…).
Più che messaggio (il testo è chiarissimo) abbiamo cercato di rivitalizzare un brano che, se negli anni 70 poteva risultare azzardato e ribelle, oggi va riproposto e sbandierato ovunque. La Terra, pianeta meraviglioso, paradossalmente continua a essere torturata dall’uomo, sembra quasi un lento e inesorabile suicidio di massa…da qui, il desiderio di vivere altrove, e soprattutto lontano da questo scempio.
Io nasco come cantautore, e normalmente quando prendo in mano un brano “famoso” cerco sempre di personalizzarlo; EXTRATERRESTRE è un brano emotivamente coinvolgente e tecnicamente complicato; insieme al chitarrista Maurizio Vercon (un genio pop/funky/rock) e al bassista Max Gelsi(Elisa e Piero Pelù)abbiamo ricreato un mood tutto suo, spaccando la canzone con un incredibile special rap centrale e un finale metal.
Come detto, Vercon e Gelsi sono due musicisti superversatili e geniali nelle loro interpretazioni, entrambi girano nel circuito del rock italiano praticamente da sempre, e il brano ha subìto automaticamente queste influenze melodiche e contemporaneamente moderne. Molto probabilmente, un giovane artista ventenne non riuscirebbe a entrare facilmente nel mood di EXTRATERRESTRE.
Normalmente provo e riprovo il brano con la chitarra acustica finché trovo la velocità, tonalità, sound, struttura e dinamica; una volta trovati questi 5 elementi, giro il provino a Vercon, che nel suo Home recording si prende il suo tempo per creare la programmazione di batteria, e insieme al bassista costruiscono la base e relativi arrangiamenti. Nel caso di EXTRATERRESTRE, “rockshock” rende perfettamente l’idea di com’è andata a finire…