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Ninaif: un delicatissimo momento di sospensione


Si intitola “Sabato (per ricominciare)” questo nuovo singolo a firma di Veronica Marchese in arte Ninaif. Di certo il pop glitterato che molto deve alle mode classiche è il centro di tutto anche per questo suono figlio di una tecnologia digitale. Ma il tutto si ricama con assoluta leggerezza e delicatezza, una sensibilità tutta femminile che ha l’intento di fermarlo questo tempo nostro, frenetico, obeso di input. Siamo dentro un giorno qualunque che alla fine qualunque non è: Ninaif si ferma per restituirsi a se stessa. Una canzone che scivola via, non graffia e non lascia ferite… riflessioni forse, ma nessuna ferita…

La sospensione sembra quasi una condizione distante dal tuo personaggio. Distante dai social, dalla moda, dall’espressione. Sembra così oppure in fondo è una condizione di completamento?
La sospensione è una parte integrante della mia persona (non amo il termine “personaggio”, tutto ciò che arriva al pubblico è profondamente sincero e tutt'altro che costruito).                                                Con i social ho ancora un rapporto abbastanza altalenante, ma sicuramente sono un mezzo importante per condividere vita, arte ed esperienze. La moda è sempre stata una grande passione, ma vissuta in modo molto personale, e l'espressione, anche estetica, la trovo una gran forma di comunicazione anche della propria libertà. Ma tutto ciò non sarebbe reale senza quei momenti di sospensione, quelli in cui entro in profondo contatto con me stessa. Senza quella sospensione probabilmente sarebbe tutto più confuso e meccanico. Per cui si, è certamente una condizione di completamento. 

Per ricominciare… e ritrovarsi dove siamo sempre stati o dove…?
Dove siamo sempre stati, dove saremo in futuro e forse anche dove non saremo mai se non con la fantasia.. Nei luoghi luminosi ed oscuri della nostra anima, quelli più esplorati e quelli meno.. E ritrovarsi nella bellezza per come ci appartiene, non per come ce la impongono. 

E invece parliamo della follia, quella romantica ma anche quella di tutti i giorni. Scappi dalla seconda per rifugiarti nella prima?
Ogni forma di follia, purché non invada il prossimo, la trovo profondamente affascinante e liberatoria.. La follia di tutti i giorni credo ci permetta di osservare il mondo da un punto di vista più divertente, più ironico e meno catastrofico. Regala quel pizzico di leggerezza che ci allontana dalla pesantezza quotidiana. La follia romantica trovo sia un viaggio interiore confortante. Si, quella in cui trovi rifugio, ma non per scappare da altre forme di follia.. Piuttosto per scappare dalla monotonia, da ciò che non ti basta mai.. Per immaginare l’immaginabile ed il desiderato. Chiudere gli occhi e volare fra immagini, suoni, odori, sentimenti e quant'altro è sicuramente una via di fuga.

Il suono di questo brano: come nasce, da dove, da chi…?
È una melodia nata con un velo di malinconia, esattamente insieme al testo, come se fossero una cosa sola. L’una apparteneva all’altro in modo molto naturale.                                                                             Arrivata poi nelle mani del produttore artistico del brano, Paolo De Stefani, viene sviluppata attraverso la sua ricerca minuziosa del suono giusto e trasformata in una produzione empaticamente legata al significato del testo. Anche questo è stato un processo molto naturale, ma che racchiude un lavoro sensoriale attento al particolare.

Il nuovo disco di Ninaif? Che cosa ci dici…
Al momento sto lavorando al prossimo singolo in uscita.                                                                            Ho scelto di rendere ogni mio brano protagonista e di dedicargli l’attenzione ed il tempo che merita. In futuro, una volta usciti, l'idea è quella di raccogliere questi brani in un disco. Ma prima desidero che ognuno di loro sia un'esperienza a sé stante.