Ciao a tutti e grazie per questa intervista! Cominciamo dal principio allora e diciamo che i miei primi passi in ambito musicale li ho fatti grazie al teatro. Sono molto orgogliosa e felice di questo, perché cantare rappresenta per me innanzitutto un modo per raccontare storie e rappresentare attraverso il suono il corpo e la parola il mondo interiore di tanti personaggi, tanti archetipi che ci rappresentano. Mi sono formata alla B.S.M.T di Bologna studiando tecnica vocale e repertorio musical, dal jazz traditional al pop contemporaneo. Poi è arrivato subito il lavoro, nei teatri e nei club, solamente più tardi mi sono diplomata in conservatorio e oggi ho il grande privilegio di essere a mia volta docente in un bellissimo contesto accademico rappresentato dal Politecnico delle Arti di Bergamo, conservatorio e accademia insieme per la prima volta in Italia
Questa è una domanda impegnativa! In realtà non ho mai avuto grandi miti ma sono sempre stata abbastanza onnivora, ho rubato un pò qua e un pò la, con periodi di forte innamoramento per un artista o per un genere e poi via verso nuovi orizzonti musicali. Ad ogni modo potrei citare Maria Pia De Vito e Joni Mitchell, delle quali ho letteralmente consumato quel meraviglioso omaggio alla canzone napoletana intitolato Nauplia e poi Mingus omaggio d'oltreaceano al famoso contrabbassista jazz. Ma potrei citare anche nomi come Noa oppure Chiara Civello.
Direi raffinata, intensa, vissuta
Questo piccolo ma prezioso omaggio ad una delle tante protagoniste del variegato mondo umano e musicale di Fabrizio De André, ha rappresentato un'altra tappa speciale nel mio percorso artistico, il quale spesso e volentieri si è spontaneamente declinato al femminile per tematiche e prospettive. Cantare di donne con parole così straordinariamente musicali e profondamente vere, ne sprigiona l'intrinseca bellezza e l'eccezionale potenziale creativo. Questo archetipo femminile, capace di accogliere e donare contemporaneamente, travalica ogni distanza storica e culturale e va difeso con forza ancora oggi
Mmm... un trabocchetto alla Marzullo! Va bene, accetto la sfida. Cara Lara, cosa rappresenta per te l'arte in genere, una via di fuga oppure un sentiero che ogni volta ti riconduce a te stessa? Caro alter ego, direi una via di fuga verso me stessa. Perché sicuramente rappresenta un percorso alternativo alla realtà ma contemporaneamente e per paradosso ti permette di scoprirne la vera essenza. E' un pò come la metafora del viaggio, in più mi vien da dire che cambiare orizzonte mi aiuta quasi sempre a ritrovarmi, è forse una necessità, se sto ferma non mi riconosco
Cari lettori, esplorate musica nuova, non vi accontentate di ciò che vi viene proposto su larga scala, siate curiosi e perché no selettivi. Ci sono tanti artisti meravigliosi che possono incontrare i vostri gusti. Se avete voglia di qualcosa di romantico, morbido e accogliente allora la mia musica è quello che fa per voi, esploratela e poi fatemi sapere! Mi raccomando. Perché senza di voi che senso avrebbe dare voce alle nostre emozioni?! Un abbraccio forte a tutti